Ho in corso un problema simile con una società di telefonia. Ti racconto la storia per sommi capi.Esatto, ma una PEC di avviso di avvenuta prescrizione non costa nulla e io la manderei, altrimenti questi continuano a provarci (probabilmente ACEA ha "venduto" il tuo debito ad una società di recupero crediti e queste società, quando ti azzannano non mollano facilmente, a meno che non si accorgano che conosci i tuoi diritti e che sei un "osso duro" da spolpare), ti mandano un'ingiunzione eppoi devi pagare un avvocato o rivolgerti ad un'associazione di consumatori per risolvere la situazione.
- Volendo cambiare società, all'inizio dello scorso anno mi sono premurato a restituire il modem per evitare che me lo addebitassero, inviando, contemporaneamente, una comunicazione via PEC e cambiando gestore;
- con la fattura successiva n.4/19 mi addebitano: contributo vendita apparato per € 32,79;
- sempre via PEC il 9/5 chiedo spiegazioni comunicando che avrei liquidato la fattura aggiornata;
- il 12/6 ricevo raccomandata con: Risoluzione contrattuale per inadempimento;
- il 31/7 la società mi contatta asserendo di avermi risposto, stesso tramite, il 13/5. Confermo di non avere ricevuto nessuna notizia e tanto meno la fattura che avrei saldato immediatamente;
- Dopodiché seguono una serie infinite di telefonate di sollecito per il pagamento della fattura alle quali rispondevo come una cantilena, che l'avrei pagata appena mi fosse pervenuta quella rettificata o mi fosse stata data una spiegazione sulla incongruenza;
- Più volte mi hanno minacciato di passare la pratica ad una società di recupero crediti ed io come un mantra a ripetere che attendevo la fattura. Addirittura mi hanno consigliato di pagare l'importo della fattura circa 100 € decurtando il costo del modem. Ed io a ripetere: inviatemi la fattura regolare".
Almeno per le feste mi hanno lasciato in pace!
Ma si può per una fesseria del genere perdere tanto tempo, impiegando personale e fargli venire un esaurimento nervoso?