estate

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ho ricevuto il 21.12.2021 un accertamento in tema IMU relativo all'anno d'imposta 2016. Il Comune contesta il manato pagamento della metà dell'imposta dovuta. Si tratta di una casa in compropietà con mia moglie, essendo sposati in regime di comunione dei beni. L'intestazione catastale contiene solo il mio nome. Nell'atto di acquisto è chiaramente scritto che sono coniugato in regime di comunione anche se non è indicato il nome di mia moglie.
Ho presentato istanza di annullamento in autotutela allegando copia dell'atto di acquisto ed evidenziando che l'intestazione catastale non costituisce titolo di proprietà. Nell'istanza ho indicato il nome di mia moglie. Presumo che annulleranno l'atto o in caso contrario, nel termine di 60 giorni, ricorrerò alla CT. Nondimeno vorrei il vostro parere su questi due punti:
1- Il Comune, oltre a chiedere il nominativo della moglie, può chiedermi di provare l'avvenuto pagamento da parte di lei della sua quota di IMU? A mio parere no perché non esiste solidarietà tra i comproprietari e io non sono tenuto a sapere e anche se lo sapessi a riferire informazioni e/o documenti riguardanti un'altra persona. Ovviamente mia moglie ha pagato perché sono io che mi occupo di tutto ma non voglio avere un comportamento collaborativo aldilà del dovuto.
2 - Il Comune, in tema di riduzione dell'IMU per locazione a canone concordato, ha predisposto un'apposita istanza a cui occorre allegare copia dell'atto. Alla scadenza del triennio vuole che si presenti copia del mod RLI pena la decadenza della riduzione del canone. Ora in tema di imposte sul reddito la mancata presentazione del mod RLI non è più sanzionabile e spetta la riduzione dell'imposta a condizione che il contribuente continui a dichiararla nel 730 come casa in regime di locazione a canone concordato. Mi chiedo e chiedo a voi il Comune può pretendere un adempimento la cui mancanza non produce effetti con la stessa Agenzia delle Entrate.
3 - in ordine alla presentazione di questi carteggi il Comune prevede due modalità: consegna a mano al protocollo - invio per posta raccomandata. Mi chiedo se il contribuente, dotato di PEC, possa inviare il tutto all'indirizzo PEC del Comune (PEC dell'ufficio tributi) e se il Comune possa considerare come non fatta una comunicazione così effettuata. A me pare che la normativa privilegi e obblighi gli uffici della PA ad adeguarsi all'uso della PEC equiparata a una raccomandata a/r.
Saluti a tutto il forum.
 

estate

Membro Attivo
Proprietario Casa
Lei avrà pagato per la sua metà: tu avevi pagato per la tua ?
Non si capisce molto…
Entrambi abbiamo pagato la propria metà. Sono io che mi occupo di queste cose. Ma non credo che il Comune possa chiedere a me, oltre al nome del comproprietario, altre notizie o documenti. Sapendo il nome del comproprietario potrà facilmente accertare il pagamento dell'altra metà.
 

Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
Secondo me e per quello che mi sembra di aver capito:
1 - Il Comune, appena avrà le ricevute dei pagamenti delle due metà dovrà annullare tutto in autotutela.
2 - Se l'immobile è locato (come mi sembra di capire) il Comune può chiedere copia del contratto di locazione, ma non credo copia del mod. RLI; in ogni caso, inutile fare il puntiglioso col Comune (per il quale un problema legale in più o in meno non fa differenza, mentre per te sì): mandagli anche l'RLI e finiscila lì.
3 - Il Comune dovrebbe avere sia l'obbligo di avere una PEC, sia di accettare gli invii con tale mezzo.
 

estate

Membro Attivo
Proprietario Casa
Secondo me e per quello che mi sembra di aver capito:
1 - Il Comune, appena avrà le ricevute dei pagamenti delle due metà dovrà annullare tutto in autotutela.
2 - Se l'immobile è locato (come mi sembra di capire) il Comune può chiedere copia del contratto di locazione, ma non credo copia del mod. RLI; in ogni caso, inutile fare il puntiglioso col Comune (per il quale un problema legale in più o in meno non fa differenza, mentre per te sì): mandagli anche l'RLI e finiscila lì.
3 - Il Comune dovrebbe avere sia l'obbligo di avere una PEC, sia di accettare gli invii con tale mezzo.
Ti ringrazio per l'attenzione e hai capito giusto. Circa venti anni fa all'atto dell'acquisto io segnalai la comproprietà indicando i dati di mia moglie al Comune (posta raccomandata) e allegai copia dell'atto.
1 - per fare il puntiglioso a fronte di questa inefficenza io non sono tenuto a provare il pagamento dell'altra metà dell'IMU trattandosi di due debiti d'imposta distinti senza vincolo di solidarietà. Io devo solo provare che il mio pagamento è conforme alla mia quota di proprietà.
2 - il contratto di locazione lo mandai al Comune quando chiesi la riduzione per canone concordato. Alla scadenza del triennio, se non comunicato con RLI il Comune considera il contratto come se fosse a canone libero. E' facile che questi adempimenti sfuggano e si cade in questa trappola.
3 - il Comune ha la pec dedicata all'ufficio tributi. Quindi posso mandare queste comunicazioni di rinnovo via PEC e sarano incontestabili dal Comune.

A me quando ho a che fare con questi uffici con personale spesso incompetente e spesso introvabili mi viene spontaneo di fare il puntiglioso.
Grazie della risposta.
 

Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
A me quando ho a che fare con questi uffici con personale spesso incompetente e spesso introvabili mi viene spontaneo di fare il puntiglioso.
A me verrebbe spontaneo fare anche qualcosa di peggio, ma, purtroppo, tu sei solo e ti rodi il fegato, loro sono impiegati con "dietro" l'ufficio legale e non gliene può fregare di meno: tanto, pure se sbagliano, non paga nessuno di persona, come invece sarebbe giusto. Chissà dove è andata a finire quella legge che, mi sembra, nessuno abbia abrogato ma nessuno applichi, che imponeva di comunicare il responsabile di una pratica al cittadino, appena questa veniva aperta: nei rarissimi casi in cui sono riuscito a risalire al nome e cognome del responsabile, la pratica ha subìto un'accelerazione stratosferica e si è rapidamente conclusa. A fare i puntigliosi con questa gentaglia, salvo che non ti cagionino un danno, ci si fa solo male.
 

estate

Membro Attivo
Proprietario Casa
Desidero aggiornarvi. L'istanza in autotutela presentata sul portale del Comune non ha avuto esito e, poiché incombe il termine di opponibilità dell'avviso di accertamento, ho notificato il ricorso al Comune e in settimana mi costituisco in giudizio con deposito del ricorso alla CT Provinciale.
La CT vuole il ricorso in originale con i relativi allegati e poi tre copie del ricorso medesimo e degli allegati. Non so da dove derivi questa pretesa ma ho provveduto a stampare, fotocopiare quanto richiesto. Senza tenere conto del ricorso e degli allegati spediti al Comune le carte che deposito in commissione sono un bel malloppo. Sperando che non debba ripetere ogni anno questa tarantella. Quando vedo tutto questo mi viene la depressione che condivido con voi. Saluti a tutti.
 

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Gagarin

Membro Assiduo
Professionista
L'istanza in autotutela presentata sul portale del Comune non ha avuto esito
Incredibile, ma, purtroppo, rientra in quello che avevo scritto al #6: all'impiegato del Comune non importa nulla di prendersi la briga di consultare le carte (che perdita di tempo, meglio andare al bar o leggere il giornale!), stabilire i diritti e, soprattutto, prendere una qualsivoglia decisione in merito, col suo carico di responsabilità decisionale. Meglio lasciare decidere ad un giudice, tanto l'ufficio legale del Comune è lì apposta per questo: non gli può fregare di meno dei fastidi che causerà al cittadino. Naturalmente nessuno ti avrà detto il nome del "responsabile della pratica"....ma, fossi in te, proverei a conoscerlo, perchè, in caso di giudizio a te favorevole, potrai citarlo direttamente per danni da mancato rispetto dei doveri d'ufficio (e, teoricamente, per lo stesso motivo dovrebbe citarlo il Sindaco, perchè, con la sua negligenza, ha causato spese inutili al Comune e fastidi inutili al cittadino)
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
Pur non entrando nel merito della questione, leggo che hai presentato l'istanza
sul portale del Comune
e non hai ricevuto risposta.

Sei certo che quella modalità di presentazione sia valida?

Lo dico perché l'anno scorso anch'io ho presentato un'istanza relativa all'IMU. Sull'accertamento che avevo ricevuto c'è scritto di presentarla per raccomandata o tramite pec.
Ho inviato pec con allegata copia di un atto notarile: l'Ufficio tributi comunale mi ha risposto nei termini, accettando le mie ragioni e ricalcolando quanto da me dovuto.
La risposta col ricalcolo e relativo mod. F24 da usare per il versamento mi è stata inviata con pec.
Se avessi utilizzato il portale dove si possono porre domande sui tributi comunali, forse non avrebbero preso in considerazione la mia istanza.
 

uva

Membro Storico
Proprietario Casa
nessuno ti avrà detto il nome del "responsabile della pratica"
Nel mio caso l'avviso di accertamento IMU riporta nome e cognome del dirigente, numero di telefono dell'Ufficio tributi e mail ordinaria (utile per il contribuente che non ha la pec) a cui rivolgersi per info.
Avevo telefonato, e la persona con la quale ho parlato si è presentata con nome e cognome.
 

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