adimecasa

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La messa a norma degli impianti perchè si è resa necessaria solo ora e non prima di locare? da chi è venuta l'idea o la richiesta di tale intervento?
 

Daniele 78

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Secondo me le spese sono a carico del proprietario in quanto legate a manutenzione straordinaria.Per la pulizia dipende da cosa intendi. Se solo polvere di mattone o cemento un aspirapolvere va bene (credo che l'impresa abbia già tolto il grosso del materiale, ma non è scontato) se ci fossero ancora pezzi di mattone o di cemento o intonaco, aspirarli con l'aspirapolvere significa romperla.
 

Luigi Criscuolo

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Impianti a norma, quando serve il certificato


Ancora articoli di commento al DM 37/08


1^ articolo


Non occorre nessun intervento sugli impianti domestici se questi sono in regola con le norme precedenti, ossia se ci sono tutte le certificazioni di sicurezza anche se queste sono precedenti al nuovo Regolamento sulla sicurezza degli impianti negli edifici. In caso di vendita o di affitto di un appartamento, invece, il contratto non si può fare se non c'è la certificazione, a meno che la controparte non accetti espressamente, e per scritto, che gli impianti possono non essere a norma. Sono le due importanti precisazioni contenute in una Circolare del ministero dello Sviluppo Economico che fa chiarezza su alcune questioni interpretative sul Regolamento entrato in vigore il 27 marzo.


Nessun intervento sui "vecchi"impianti.

Il primo importante chiarimento è dunque quello che riguarda tutti gli impianti. Si deve fare qualcosa, oggi, per mettersi a norma? No, è la risposta del ministero: la sicurezza degli impianti precisa infatti il testo - deve essere valutata in base alla loro conformità alla norme di sicurezza vigenti al momento della loro realizzazione e della loro modifica. E inoltre "nessuna norma del regolamento, pone un nuovo generale obbligo di procedere all'adeguamento degli impianti preesistenti conformi alle precedenti norme di sicurezza ad essi applicabili." Quindi nessun controllo e nessuna spesa da mettere in conto. Quando si cede l'appartamento - Chi si appresta a vendere casa, invece, deve tener conto del fatto che il Regolamento rende obbligatorio consegnare a chi compra tutta la documentazione sulla sicurezza degli impianti e questo deve risultare dal rogito. Non è una novità, visto che legge lo impone fin dal 1991, ma ora quest'obbligo è stato meglio precisato come "garanzia del venditore" , e inoltre la Circolare ribadisce che la documentazione sulla sicurezza va consegnata al momento in cui l'immobile viene ceduto, non solo in vendita ma anche in affitto o comodato gratuito.


La "garanzia" del venditore

Il Regolamento sulla sicurezza, infatti, prevede che "L'atto di trasferimento riporta la garanzia del venditore in ordine alla conformità degli impianti alla vigente normativa in materia di sicurezza e contiene in allegato, salvo espressi patti contrari, la dichiarazione di conformità". Con questa clausola in sostanza il venditore assume su di sé la responsabilità per ogni spesa o danno derivante dall'eventuale non conformità che si dovesse appurare in seguito.



Niente certificati solo con una clausola esplicita - La clausola di garanzia del venditore è obbligatoria, ma poiché il Codice Civile consente agli interessati di accordarsi sulla limitazione o l'esclusione della garanzia del venditore, a condizione che il venditore non abbia taciuto in mala fede eventuali vizi dell'immobile, è comunque possibile accordarsi diversamente; ma non semplicemente omettendo la clausola sulla garanzia o utilizzando formule generiche. In sostanza, puntualizza la Circolare, il notaio in questo caso deve mettere nero su bianco che le parti accettano di limitare o escludere la garanzia, a seguito della dichiarazione del venditore, e della presa d'atto del compratore, circa la non conformità o la possibile non conformità di ciascun impianto alle norme di sicurezza ad esso applicabili. Senza questa clausola o senza i documenti il rogito non si può più fare. E lo stesso vale, ricordiamolo, per i contratti d'affitto.




Fonte: repubblica.it

- See more at: http://www.voltimum.it/news/6039/cm...erve-il-certificato.html#sthash.HZACxDR7.dpuf
 

Daniele 78

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Non resta che sapere dall'O.P. se avesse la conformità ai sensi della vecchia 46/90...a quel punto non sarebbe servita nessun adeguamento.
 

Daniele 78

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Professionista
Se l'inquilino che viveva in casa nel corso dei lavori ha lasciato che l'impresa se ne andasse lasciando lì calcinacci e affini... beh, lasciami dire che è un bel pollo :shock:

Buon fine settimana a tutti
Ci sono polli e ci sono colleghi di lavoro che proprio lavorano male...e ci finisce di mezzo tutta la categoria.

se non si legge attentamente le domande, le risposte sono vaghe e non inerenti
Ho letto la risposta ma un impianto a norma con la vecchia norma 46/90 senza la circolare esplicativa sopra non sarebbe stato più in regola, visto che la 46/90 è stata abrogata in favore del DM 37/08. Ora sappiamo tutti che lo è comunque. Mentre SOLO un impianto esistente SENZA aver mai avuto la conformità impiantistica ci ricade. C'è una bella differenza.
 
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adimecasa

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se si vuole creare lavoro, cerca di creare problemi, e chi più ne ha più ne metta, di cose inutili cè ne sono, ma crearsele no
 

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