Arciera sono completamente d'accordo che qualsiasi individuo (cittadino) possa proporsi alla guida di gruppi socialmente, civilmente, e democraticamente organizzati... dal circolo al Comune...dal partito allo Stato...
E in linea di massima la competenza in uno o più settori potrebbe-dovrebbe
essere preminente nella competizione eventuale per l'assegnazione dell'incarico. Ma non è detto che la competenza specifica nel settore sia garanzia di efficienza ottimale. Essa è conditio sine qua non..ma occorre aggiungere la capacità di organizzare armonicamente complesse strutture
parallele e collaterali che pur collegate fra di loro si suddividono in tanti rami, ramoscelli e foglie (passami l'esempio arboreo) che ne fanno spesso
un groviglio inestricabile. E quindi ritornando al tuo esempio: è molto difficile se non impossibile che un operaio posa assurgersi a politico di rango:
gli manca la base di conoscenza giuridica non epidermica indispensabile
per navigare nell'immensa "foresta" delle leggi esistenti e di quelle a venire.
Ma non è detto che gli avvocati, gli economisti, i filosofi, i medici e tanti altri
intellettuali (che hanno qualche marcia in più degli artigiani...) siano in grado di raggiungere l'optimum nella alta governabilità (anche nella bassa).
Devono avere la capacità di abbandonare i propri orizzonti culturali e gli interessi personali e di categoria di provenienza per innalzarsi al ruolo
di essere e di apparire al di sopra delle parti al fine di poter gestire le suddivisioni giuridiche ed economiche in modo equo ed equilibrato.
Infine si potrebbe"tollerare" un medico alla Sanità...un agricoltore all'Agricoltura.. un imprenditore all'Industria, un professore alla Cultura,
e via elencando...possibilmente sospendendo l'attività se non abbandonandola del tutto...ma non che un imprenditore padrone e controllore di un immenso impero mediatico
possa guidare un Paese senza cadere in un abissale conflitto d'interesse...perchè quel potere, a differenza del medico-ministro, del professore-ministro ecc... è in grado di incidere fino al sovvertimento in tutte le materie e le discipline dello scibile umano...per cui se un commerciante non può fare il preside... a maggior ragione non può fare il ministro e addirittura il presidente del consiglio. Salvo che il commerciante non abbandoni definitivamente quella specifica attività. Chissà se qualcuno intenda e voglia comprendere la profondità del problema. Comunque, grazie per l'attenzione e di nuovo auguri a tutti. Quiproquo.