aie

Nuovo Iscritto
l'amministratore uscente dopo tanto si e deciso a passare la documentazione pero' a trattenuto il compenso di 100 euro.cosa si puo' fare?grazie a tutti
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
Dalla data in cui è stato revocato, l' amministratore uscente non ha più alcun titolo di movimentare il conto corrente del condominio.

Pertanto, il nuovo amministratore deve chiedere con educazione.ma con decisione, di restituire i soldi percepiti dopo la revoca a qualsiasi titolo.

Resta inteso che l' amministratore revocato ha il diritto di emettere la nota proforma o la fattura, e di chiedere il pagamento delle sue competenze, ma non è detto che la prossima assemblea approverà il pagamento di questa spesa.
 

aie

Nuovo Iscritto
grazie antonio,al di la' della buona educazione e decisione per la restituzione del denaro,se tutto cio'non accadesse tu pensi che un'azione legale sia troppo dastrica come soluzione,come ci si muove nei suoi confronti e poi in una richiesta di copie di fatturazione dell'anno precedente fino a che punto l'amministratore uscente e tenuto a favorire tale richiesta? grazie
 

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Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
L' amministratore non deve entrare nel merito della questione.

Egli deve semplicemente chiedere indietro i soldi che l' amministratore ha preso senza titolo, ossia quando non era più amministratore.

Se non restituisce i soldi, l' amministratore revocato può essere denunciato per appropriazione indebita.

E' ovvio che questo atto non pregiudica il diritto dell' amministratore revocato di chiedere ed ottenere eventuali crediti a lui dovuti.
Ossia, l' amministratore revocato, dopo che ha restituito i soldi che si è percepito dopo la revoca, ha titolo di chiederli in pagamento al condominio, e, nel caso, di intraprendere le azioni legali che egli ritiene necessarie per tutelarsi.

In questa fattispecie, tuttavia, se l' amministratore non è un professionista iscritto ad un albo (avvocato, dottore commercialista, architetto, o geometra), non può richiedere nulla che non sia stato deliberato dall' assemblea.

Se invece è un professionista iscritto ad un albo, in teoria, egli ha titolo per farsi liquidare la parcella dall' ordine, che può diventare titolo esecutivo se non viene pagata. (Quest' ultima frase è un caso di scuola, che non credo si sia mai verificato nella realtà. Ci sarebbe forse bisogno di una causa di questo tipo, e mi piacerebbe sapere come andrebbe a finire).
 

Antonio De Simone

Membro Ordinario
Professionista
Molto probabilmente l'Amministratore uscente ha trattenuto quel compenso per le procedure di passaggio tra l'Amministratore uscente ed il subentrante. Questi infatti deve effettuare delle procedure di disdetta (es. domiciliazione delle bollette condominiali c/o banca o posta, chiusura c/c bancario, notifica all'uff. passi carrai, etc.) effettuare copia anche della documentazione che consegna al subentrante. Questa procedura, per la maggior parte degli Amministratori, viene sempre menzionata nel preventivo di incarico.
La risposta del Guru è corretta se si lascia in essere il conto corrente.
Ma la maggior parte degli Amministratori, nel momento in cui lasciano il condominio, preferiscono chiuderlo perchè attivato ed a firma unica dell'Amministratore uscente.
Dovresti chiedere al nuovo Amministratore se conosce e che cosa riguarda l'addebito della somma suddetta, eventualmente se non è specificata invitarlo a procedere nel sollecitare l'Amministratore uscente affinché chiarisca la ragione dell'addebito dei €. 100,00.
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
Il punto della questione è che nel momento in cui l' amministratore viene revocato, egli perde ogni potere di agire in nome e per conto del condominio.

Si apre, da quel momento, un processo chiamato "passaggio di consegne", in cui è necessario attuare delle azioni di gestione dirette a "consegnare" i documenti, le attività e le passività alla data di revoca.

Il passaggio delle Consegne da un amministratore ad un altro, è uno dei momenti amministrativi più importanti per la gestione condominiale.

Accade che due menti, due culture e due modi di lavorare si confrontano e si "passano" le carte al di fuori di ogni tipo di controllo da parte dei Condòmini.

La procedura di "passaggio di consegne" è un confronto e un processo che dura un periodo di tempo, e che può risolversi in un conflitto e/o in una mediazione o una conciliazione tra l' amministratore uscente e il condomìnio.

E' bene sapere che l' amministratore subentrante non ha alcun interesse, in questa fase, a creare problemi, e farà di tutto per "appianare" e "nascondere" danni, errori e mancanze, anche se ciò dovesse avvenire contro gli interessi dei condòmini.

E' un problema delicato che i Condòmini possono affrontare, se decidono di voler guardare la realtà, e di voler trovare dei metodi di confronto controllati, in cui essi possano avere voce in capitolo.

Vi offro pertanto dei consigli utili per difendere i vostri interessi di Condòmini:

Nominate un Tutor, cioè un professionista di vostra fiducia che controlli e certifichi il passaggio di consegne, con un documento che resterà nel tempo.

Il vostro Tutor sarà pagato soltanto per difendere i vostri interessi, e pertanto non avrà interesse a non svolgere il lavoro a regola d' arte.

Il vostro Tutor potrà, in caso sia necessario, conciliare e transare le controversie che spesso si verificano, poichè moltissime volte (a vostra insaputa), sussistono ammanchi di cassa, mancanza di documenti, difformità nella gestione dei contratti, confusione nella presentazione della situazione di cassa, etc...etc...

Il vostro Tutor potrà anche svolgere un ruolo di arbitro, cioè una funzione legale prevista dalla legge che vi consentirà di risolvere le eventuali controversie legali in modo veloce ed economico, se non riuscirete ne' a conciliare, ne' a trovare il modo di arrivare ad una transazione.

Il vostro Tutor, infine, potrà essere un valido aiuto per riconoscere i professionisti di qualità, e per evitare i tanti soggetti "arrangiati" per fare affari con i fornitori sulle spalle dei condòmini ignari e disinformati.
 

Antonio De Simone

Membro Ordinario
Professionista
Il punto della questione è che nel momento in cui l' amministratore viene revocato, egli perde ogni potere di agire in nome e per conto del condominio.
Nel momento che o si dimette o viene revocato l'Amministratore uscente rimane in carica ad interim finchè non passa la documentazione al nuovo Amministratore.

Il passaggio delle Consegne da un amministratore ad un altro, è uno dei momenti amministrativi più importanti per la gestione condominiale.

Non è proprio così quando un professionista riceve l'incarico ottiene la fiducia dei Condomini e in ragione di ciò procede come il buon padre di famiglia a tutelare i diritti dei Condomini.
E' possibile che ci siano delle divergenze ma alla fine i conti devono tornare, anche perchè chi subentra deve dimostrare che tutto è corretto e non credo che un professionista si faccia carico delle colpe di un altro che forse non conosce neanche.

Ritornando all'origine della richiesta di AIE Lui chiedeva se era corretto che il vecchio amministratore avesse trattenuto il compenso di €. 100,00.
Nominare un Tutor non gli fa risparmiare i cento Euro perchè potrebbe essere un costo per il passaggio della contabilità inoltre contemporaneamente aumenterebbero le spese del Tutor
 

Antonio Azzaretto

Membro dello Staff
Nel momento che o si dimette o viene revocato l'Amministratore uscente rimane in carica ad interim finchè non passa la documentazione al nuovo Amministratore.

L' amministratore è legalmente sostituito soltanto quando un assemblea nomina un sostituto.
Fino ad allora resta in carica in prorogatio (anche se dimissionario).

Dalla data della sostituzione l' amministratore perde ogni potere di agire in nome e per conto del condominio.
Pertanto egli non è più legittimato a movimentare i fondi finanziari condominiali.

Il Tutor è utile per garantire la corretta e trasparente gestione condominiale con asseverazioni che possono riguardare sia il passaggio di consegne, sia la predisposizione del rendiconto consuntivo.

Inoltre è una utile possibilità di mediazione tra l' amminstratore e i condòmini.

Il punto della questione è che esiste un' eccesso di potere da parte degli amministratori che crea di fatto una posizione di svantaggio per i condòmini che ha bisogno di essere colmata.

E' evidente che per garantire una "onesta" gestione, non basta affidarsi alla speranza di un comportamento assimilabile al cosiddetto "buon padre di famiglia", perchè oggi, purtroppo, tra gli amministratori onesti e gli amministratori truffatori c' è pochissima differenza, agli occhi dei condòmini.
 

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