la questione col catasto la risolvi col catasto se riesci a dimostrare -tramite tecnico di fiducia- che si tratta di un manufatto che rientra tra quelli che non richiedono aggiornamento catastale (manufatto con superficie coperta inf. 8 mq, casotto di altezza utile inf. mt 1,80 e volumetria inf. a 150 mc, manufatto precario, privo di fondazione, non stabilmente infisso al suolo) la partita è chiusa, altrimenti vai incontro ad un'attribuzione di rendita e la cosa potrebbe non finire lì; infatti, col comune, vigili e ufficio tecnico -se notiziati dal catasto (nella seconda ipotesi è più probabile) o dal vicino impertinente o anche da tu stesso (e sinceramente non la trovo una grande idea!)- bisogna capire -sempre tramite tecnico di fiducia- se ci sono gli estremi per far rientrare il manufatto in qualche tipologia di interventi di edilizia libera, eventualmente non accompagnati da comunicazione inizio lavori (asseverata o non) in base alle norme dello strumento urbanistico locale e comunque "nel rispetto delle altre norme di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attività edilizia.." (v. art. 6 t.u.e., D.P.R. 380/2001): in caso affermativo con pochi spiccioli -1.000 euro di sanzione pecuniaria (v. art. 6, cit.), oltre compensi del tecnico- la questione è sistemata pro bono pacis per tutti; in caso negativo son cartacce: se tutto va bene -manufatto sanabile- la sanzione pecuniaria è più pesante gli articoli 36 e 37 t.u.e. sono chiari in tal senso, altrimenti -manufatto non sanabile- oltre la demolizione, di nuovo sanzione pecuniaria ai sensi degli artt. 31 o 37 t.u.e.; ma potrebbe perfino andare peggio se l'esito dell'accertamento finisse (e per dovere di ufficio così dovrebbe essere) nelle mani della procura, specie se il manufatto è stato realizzato in tempi non troppo distanti da una probabile prescrizione del reato..io ti consiglio di rivolgerti ad un tecnico bravo, esperto e possibilmente in confidenza col responsabile della pratica al catasto prima di rimuovere o trasformare il manufatto