Si tratta di una compravendita immobiliare di appartamento, effettuato nel 1978 a Messina. Solo oggi, si scopre che contiene alcuni errori catastali (particella, foglio, ecc.) mentre la descrizione dell'immobile, suoi confini e la planimetria sono coerenti con l'esistente. Anche il precedente atto di compravendita, effettuato nel 1968 fra lo IACP ed il precedente proprietario, conteneva gli stessi errori.
Allo stato attuale l'immobile, seconda casa, è libero e vorrei metterlo a rendita. Prima però, sarà necessario effettuarvi alcuni lavori di risanamento ed ordinaria manutenzione su cui vorrei avvalermi delle agevolazioni fiscali (applicazione IVA sui lavori e recupero oneri su mod. 739).
Per la stipula del contratto di affitto, mi dicono, è necessaria la certificazione APE ma, con i dati catastali errati, sarà necessario prima provvedere alla rettifica notarile dell'atto.
Un notaio, al quale ho chiesto consiglio, mi ha detto che sarà necessario rettificare il mio contratto di compravendita ed il precedente con pagamento delle relative spese di registrazione, catastali, notarili, ecc..
I nuovi dati catastali, ricavati da un geometra appositamente da me incaricato, porteranno in aumento la precedente rendita catastale.
Adesso sono a chiedere:
1) è corretto dover rettificare, oltre che il mio atto, anche quello precedente?
2) le spese di cui sopra e le altre necessarie per la sanatoria, oltre ai danni del mancato utilizzo dell'appartamento per l'affitto, possono essere risarciti in sede civile dal notaio, ovvero dagli eredi in quanto questi è già morto, per il mancato controllo non esercitato nel 1978?
3) cosa posso fare per evitare che l'Agenzia delle Entrate si rivalga su di me per le tasse degli anni passati non pagate (ICI, IMU, IRPEF, ecc.) che l'effetto della nuova rendita catastale in aumento comporta?
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione
Saluti
Allo stato attuale l'immobile, seconda casa, è libero e vorrei metterlo a rendita. Prima però, sarà necessario effettuarvi alcuni lavori di risanamento ed ordinaria manutenzione su cui vorrei avvalermi delle agevolazioni fiscali (applicazione IVA sui lavori e recupero oneri su mod. 739).
Per la stipula del contratto di affitto, mi dicono, è necessaria la certificazione APE ma, con i dati catastali errati, sarà necessario prima provvedere alla rettifica notarile dell'atto.
Un notaio, al quale ho chiesto consiglio, mi ha detto che sarà necessario rettificare il mio contratto di compravendita ed il precedente con pagamento delle relative spese di registrazione, catastali, notarili, ecc..
I nuovi dati catastali, ricavati da un geometra appositamente da me incaricato, porteranno in aumento la precedente rendita catastale.
Adesso sono a chiedere:
1) è corretto dover rettificare, oltre che il mio atto, anche quello precedente?
2) le spese di cui sopra e le altre necessarie per la sanatoria, oltre ai danni del mancato utilizzo dell'appartamento per l'affitto, possono essere risarciti in sede civile dal notaio, ovvero dagli eredi in quanto questi è già morto, per il mancato controllo non esercitato nel 1978?
3) cosa posso fare per evitare che l'Agenzia delle Entrate si rivalga su di me per le tasse degli anni passati non pagate (ICI, IMU, IRPEF, ecc.) che l'effetto della nuova rendita catastale in aumento comporta?
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione
Saluti