All'avv. antistatario spettano le spese legali che il giudice in sentenza liquida in aggiunta all'ammontare del risarcimento danni alla parte vincente. Le due voci - risarcimento e spese legali - confluiscono in un unico assegno intestato alla parte vincente, la quale dovrà scorporare quanto spettante all'avv. antistatario e versarlo allo stesso. Per quanto riguarda il "palmatico" probabilmente il termine si riferisce al Patto quota lite (che prima era illegale - ora permesso), che è un istituto convenzionale tra il legale e il suo assistito e la percentuale non può superare il 10% della somma risarcita, ma ciò è solo una condizione di accordo, diversamente nulla è dovuto oltre quanto liquidato dal giudice. Per quanto riguarda le eventuali parcelle riscosse e versate dalla controparte (come trascritto da Monia74) se ciò risultasse veritiero l'avv. avrebbe riscosso somme non dovute. Consiglio un chiarimento con l'avv. antistatario ed un eventuale ripetizione di quanto versato indebitamente dalla parte vincente, diversamente si potrà comunicare l'accaduto (documentandolo) all'Ordine forense dove è iscritto l'avv. antistatario e, in caso limite, attivare un'azione giudiziale per il recupero delle somme non dovute. Cercate un accordo bonario, conviene a tutti e due.