Buonasera,
Ho acquistato a Maggio 2019 un immobile A/2, al rogito, come al solito, nella parte delle garanzie, è stato scritto, immobile nello stato in cui si trova, abbiamo firmato la visura e la pianta catastale e perfezionato il tutto con il pagamento.
Il 16 maggio ho preso possesso dell'immobile e circa 4/5 giorni dopo ho iniziato i lavori di ristrutturazione dell'immobile per destinarlo ad attività di B&B.
Attenendoci al progetto dell'architetto sono state fatte le demolizioni, e demolendo una veletta in cartongesso di circa 2 metri per 0,80 di altezza, posta in un corridoio che dava in un passetto dove c'è l'accesso a due camere da letto, è venuta fuori una trave/piattabanda in cemento armato, tra due muri maestri in tufo spessi circa un metro.
Considerando le proporzioni della trave/piattabanda, senza la quale avrei dovuto avanzare di circa un metro per eliminare il passetto ed allargare le due camere, non ho potuto fare questa modifica, regolarmente a progetto denunciato con Cila.
Quindi l'Architetto, ha dovuto modificare il progetto, rifare la Cila e creare un abbassamento, da mt. 3,45, altezza dell'immobile, a mt. 2,70 per tutto il corridoio di accesso alle 4 camere da letto, nonché, in parte di una camera attraversata da questa trave, quindi all'ingresso la camera ha un abbassamento di 2.70 e poi si alza a mt 3,45.
Ho subito denunciato l'accaduto ai vecchi proprietari a mezzo mio legale, questi si sono detti inconsapevoli di tale struttura che era all'interno della veletta e per cui non dovevano nulla.
Il mio legale ha fatto una mediazione alla quale i venditori non si sono proprio presentati.
Ora devo iniziare la citazione e volevo un parere su come orientarla, l'idea è quella di fare leva esclusivamente sul vizio occulto, facendo seguire in chiusura della citazione anche la richiesta di eventuali concessioni per l'apertura e il posizionamento della piattabanda, che premetto, l'apertura da visura storica catastale risulta dal 1940 anno di costruzione del palazzo, ma la trave è successiva poiché il materiale usato non è tufo come tutto il fabbricato, ma cemento armato gettato con tondini di ferro.
Ho acquistato a Maggio 2019 un immobile A/2, al rogito, come al solito, nella parte delle garanzie, è stato scritto, immobile nello stato in cui si trova, abbiamo firmato la visura e la pianta catastale e perfezionato il tutto con il pagamento.
Il 16 maggio ho preso possesso dell'immobile e circa 4/5 giorni dopo ho iniziato i lavori di ristrutturazione dell'immobile per destinarlo ad attività di B&B.
Attenendoci al progetto dell'architetto sono state fatte le demolizioni, e demolendo una veletta in cartongesso di circa 2 metri per 0,80 di altezza, posta in un corridoio che dava in un passetto dove c'è l'accesso a due camere da letto, è venuta fuori una trave/piattabanda in cemento armato, tra due muri maestri in tufo spessi circa un metro.
Considerando le proporzioni della trave/piattabanda, senza la quale avrei dovuto avanzare di circa un metro per eliminare il passetto ed allargare le due camere, non ho potuto fare questa modifica, regolarmente a progetto denunciato con Cila.
Quindi l'Architetto, ha dovuto modificare il progetto, rifare la Cila e creare un abbassamento, da mt. 3,45, altezza dell'immobile, a mt. 2,70 per tutto il corridoio di accesso alle 4 camere da letto, nonché, in parte di una camera attraversata da questa trave, quindi all'ingresso la camera ha un abbassamento di 2.70 e poi si alza a mt 3,45.
Ho subito denunciato l'accaduto ai vecchi proprietari a mezzo mio legale, questi si sono detti inconsapevoli di tale struttura che era all'interno della veletta e per cui non dovevano nulla.
Il mio legale ha fatto una mediazione alla quale i venditori non si sono proprio presentati.
Ora devo iniziare la citazione e volevo un parere su come orientarla, l'idea è quella di fare leva esclusivamente sul vizio occulto, facendo seguire in chiusura della citazione anche la richiesta di eventuali concessioni per l'apertura e il posizionamento della piattabanda, che premetto, l'apertura da visura storica catastale risulta dal 1940 anno di costruzione del palazzo, ma la trave è successiva poiché il materiale usato non è tufo come tutto il fabbricato, ma cemento armato gettato con tondini di ferro.