Buonasera,
a seguito vendita di un negozio cat. C1, l'Agenzia delle Entrate invia ad entrambi gli attori avviso di accertamento per la definizione in contraddittorio dello stesso, in quanto il valore dichiarato in atto di rogito non riflette l'effettivo valore venale.
Per la determinazione del valore di mercato l'Ufficio si è attenuto alle disposizioni dettate dal Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate n. 120811 del 27/07/2007, facendo una media dei valori ottenuti dalle tre banche dati OMI, FIAIP e Borsino Immobiliare, accertando a norma degli artt.51 e 52 del DPR 131/86 un valore dell'immobile molto superiore a quello dichiarato. (Il valore attribuito è pari ad € 29.766,00 contro € 15.000,00 realmente incassati e dichiarati).
Mi risulterebbe, e qui chiedo lumi nel forum, che il meccanismo prezzo-valore non sia applica ai fabbricati non abitativi. Il comma 5-bis dell'art. 52 del TUR prevede che le disposizioni dei commi 4 e 5 non si applicano alle cessioni di immobili diverse da quelle disciplinate dall'art. 1, comma 497, della legge 23/12/2005, n. 266 e succ. modificazioni.
Ovviamente mi presenterò all'appello con la ferma intenzione di rimanere sulla mia posizione e non dichiarare il falso ed elargire allo Stato € 2.000,00 fra imposte, interessi e sanzioni su una cifra che non ho incassato.
Porterò copie delle proposte di acquisto 4 anni precedenti la vendita, tanto è durata la ricerca, da cui si evince che dalla prima proposta che partiva da € 29.000 sono scesa ai reali € 15.000, e l'acquirente una stima dell'immobile fatta ante rogito e documentazione dell'agenzia immobilare.
Gradirei avere dal forum un supporto su quanto precisato sopra se corretto e qualche consiglio da utilizzare in fase di contraddittorio.
Grazie
a seguito vendita di un negozio cat. C1, l'Agenzia delle Entrate invia ad entrambi gli attori avviso di accertamento per la definizione in contraddittorio dello stesso, in quanto il valore dichiarato in atto di rogito non riflette l'effettivo valore venale.
Per la determinazione del valore di mercato l'Ufficio si è attenuto alle disposizioni dettate dal Provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate n. 120811 del 27/07/2007, facendo una media dei valori ottenuti dalle tre banche dati OMI, FIAIP e Borsino Immobiliare, accertando a norma degli artt.51 e 52 del DPR 131/86 un valore dell'immobile molto superiore a quello dichiarato. (Il valore attribuito è pari ad € 29.766,00 contro € 15.000,00 realmente incassati e dichiarati).
Mi risulterebbe, e qui chiedo lumi nel forum, che il meccanismo prezzo-valore non sia applica ai fabbricati non abitativi. Il comma 5-bis dell'art. 52 del TUR prevede che le disposizioni dei commi 4 e 5 non si applicano alle cessioni di immobili diverse da quelle disciplinate dall'art. 1, comma 497, della legge 23/12/2005, n. 266 e succ. modificazioni.
Ovviamente mi presenterò all'appello con la ferma intenzione di rimanere sulla mia posizione e non dichiarare il falso ed elargire allo Stato € 2.000,00 fra imposte, interessi e sanzioni su una cifra che non ho incassato.
Porterò copie delle proposte di acquisto 4 anni precedenti la vendita, tanto è durata la ricerca, da cui si evince che dalla prima proposta che partiva da € 29.000 sono scesa ai reali € 15.000, e l'acquirente una stima dell'immobile fatta ante rogito e documentazione dell'agenzia immobilare.
Gradirei avere dal forum un supporto su quanto precisato sopra se corretto e qualche consiglio da utilizzare in fase di contraddittorio.
Grazie