Tex Willer

Nuovo Iscritto
Buonasera.

Ho definito la vendita di un fabbricato rurale (così risulta dalla visura catastale) attualmente inagibile, composto da un unico stanzone che moltissimi anni fa veniva utilizzato come palmento.

L'acquirente mi ha comunicato che il notaio non può procedere al rogito in quanto l'immobile deve essere iscritto al catasto fabbricati ed eventualmente potrebbe essere dichiarato come fabbricato collabente.

Gradirei conoscere:

- se quanto affermato dal notaio è corretto;
- la procedura da seguire;
- se è necessario l'intervento di un professionista oppure se posso fare da solo (es. autocertificazione, atto notorio, ecc.);
- il costo da sostenere.

Sono, ovviamente, graditi eventuali suggerimenti per ridurre al minimo gli adempimenti ed i costi.

Grazie.
 

gcava

Membro Attivo
Professionista
Quanto affermato dal notaio è assolutamente vero. Che mantenga o meno i requisiti fiscali (si badi bene "fiscali"), qualunque fabbricato rurale in caso di compravendita o lavori di ristrutturazione o qualunque altro passaggio di proprietà, deve essere censito con categoria idonea, pertanto se è un'abitazione passerà ad una delle categorie di tipo "A", altrimenti se magazzino o autorimessa "C". Per far ciò occorre presentare in catasto terreni un "tipo mappale" che potrebbe essere una semplice "conferma in mappa" nel caso le dimensioni effettive dell'immobile corrispondano esattamente a quelle rappresentate in mappa, oppure potrebbe esserci un tipo mappale per ampliamento se in realtà è più grande, o un tipo mappale per demolizione se è più piccolo e via dicendo. A questo si aggiunge la pratica al catasto dei fabbricati con presentazione della planimetria corretta (obbligatorio allegarla all'atto). Questo lo può fare solo un tecnico abilitato, normalmente geometra, ma anche architetti e ingegneri. Per il costo sapranno dire loro, la cosa certa è l'importo dei diritti fissi (tra i 150 e i 200 euro) che variano in base al tipo mappale presentato.
 

onesense

Membro Attivo
Proprietario Casa
Confermo quanto scritto da gcava.
Aggiungo di fare attenzione a far catastare il fabbricato come collabente: i fabbricati collabenti, infatti, sono privi di rendita, e se questo può essere (anzi è) un vantaggio per il proprietario in quanto in questo modo non ci paga le tasse, diventa un problema in caso di vendita.
Infatti, non si possono chiedere le agevolazioni per la prima casa (perché essendo collabente non è una casa) e le imposte (registro e catastali) devono essere calcolate non sulla rendita (che non c'è) ma sul prezzo di vendita, normalmente molto superiore alla potenziale rendita.
 

Tex Willer

Nuovo Iscritto
Grazie per la celerità delle risposte.

Ho un altro questito da porre:

la presentazione del "modello di segnalazione anomalie" con la dichiarazione che "il fabbricato, cui l’immobile appartiene, è un rudere" potrebbe essere sufficiente per il notaio ed evitare, quindi, il riaccatastamento con i conseguenti adempimenti e costi ?

Grazie ancora per la pazienza.
 

onesense

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non penso.
Che io sappia, la catastazione è condizione necessaria per rogitare, e dovendo catastare, come detto, ti sconsiglio di farlo catastare come collabente (nell'interesse dell'acquirente ma anche per non creare ostacoli alla vendita)
 

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