aldobasso

Membro Attivo
Qualcuno mi dia, per favore, delucidazioni in merito al computo della massa ereditaria. In particolare vorrei sapere come viene valutato un appartamento caduto in successione, se in base alla rendita catastale rivalutata (come avviene per il computo dell’ICI), oppure si deve prendere in considerazione il valore commerciale ove è ubicato il bene? Facciamo un esempio concreto:
valore dell’immobile con rendita rivalutata € 50.000,00 (quota di proprietà del de cuius pari al 33,33%)
deposito libretto postale alla data decesso € 50.000,00 (libretto cointestato con altro soggetto oltre il de cuius)
la massa ereditaria come deve essere computata nel caso in esame?

Bel rompicapo eh? :risata:
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Salve,
per rispondere occorrerebbe sapere qual'è la finalità della valutazione.
Ti serve per pagare le tasse sulla successione?
Ti serve per valutare una possibile vendita?
Ti serve per capire qual'è la quota di un erede?

Allora se i beni/disponibilità caduti i successione sono soltanto quelli da te dichiarati (appartamento + libretto) la massa ereditaria è composta dal 33,33% dell'appartamento + il 50% del libretto cointestato. Su questi beni interverrà la successione.

Se vuoi una valutazione economica per una probabile liquidazione della quota il riferimento non può che essere il prezzo di mercato nella zona. Quindi se intendi essere liquidato della tua parte puoi cercare di farti liquidare dagli altri partecipanti alla comunione (66,67%) e dagli altri coeredi (33,33%) se esistono. Se non trovi l'accordo puoi chiedere lo scioglimento della comunione con le modalità che la legge/norme disciplina ("concilizione" - divisione giudiziale). Anche in questo caso potresti però non avere soddisfazione, infatti, e parlo per esperienza personale, potresti arrivare a far battere all'asta l'appartamento ma nessuno si presenta per l'acquisto e quindi si è da punto a capo.
Se la risposta non è esaustiva forniscici più elementi per rispondere.
Luigi
 

aldobasso

Membro Attivo
Allora 1giggi1,
vediamo di fare chiarezza!
De cuius: genitore senza coniuge con 2 figli.
Eredi aventi diritto: n. 2 figli legittimi, i quali già entrambi comproprietari per 1/3 del bene immobile.
Il de cuius era comproprietario per 1/3 dell’appartamento caduto in successione il cui valore fiscale per la quota parte era di € 50.000,00 (infatti, sempre per valutazione fiscale [ovvero rendita catastale rivalutata] il valore dell’intero appartamento ammontava ad € 150.000,00).
Il de cuius ha lasciato, per testamento olografo, l’intera sua quota (1/3) dell’immobile solamente ad un figlio e nulla all’altro.
Per quanto concerne la somma di € 50.000, che risultava depositata nel libretto cointestato al de cuius ed al figlio erede testamentario di cui innanzi, questa è stata prelevata per intero, da quest’ultimo dopo la morte del genitore.
Da questa situazione volevo un parere circa la massa ereditaria e le quote spettanti a ciascuno degli eredi di cui uno testamentario per il bene immobile. Come si può procedere per lo scioglimento della comunione ereditaria in considerazione che l’appartamento è attualmente tenuto in uso esclusivo dall’erede testamentario, avente la quota maggioritaria (2/3).
Ti ringrazio anticipatamente per la cortesia riservatami.
Cordiali saluti aldobasso.
 

uragano

Membro Attivo
Professionista
se fosse come dici il de cuius a leso la tua quota ereditaria,pertanto vai da un legale presenti tutta la documentazione,e ci pensa lui.vedi come il fratellino ti rimborsa veloce.:daccordo:
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Non sono un legale ma credo che le seguenti considerazioni siano interessanti
Dal sito dell'ADUC:
TESTAMENTO OLOGRAFODeve essere necessariamente autografo (scritto dal testatore di proprio pugno), datato e sottoscritto. La firma deve essere posta alla fine delle disposizioni testamentarie e deve essere tale da individuare con certezza la persona. La data deve contenere giorno, mese, anno, in cui e' stato redatto. Questo tipo di testamento puo' essere scritto privatamente (a casa, per esempio) e inserito in una busta. Dopo la morte del testatore dovra' essere depositato presso un notaio.

Quota edi legittimaIn presenza di più figli e senza coniuge: 2/3 diviso tra i figli, rimane disponibile l'altro terzo;

INVALIDITA' DEL TESTAMENTOIl testamento e' nullo quando e' contrario alle norme imperative, per difetti di forma o motivi illeciti. L'azione di nullita' puo' essere esercitata da chiunque e si prescrive in cinque anni che decorrono dalla scoperta dei vizi o dalla data di esecuzione (nei casi di incapacita').

Le cause dell'annullabilita' sono:
* difetti di forma che non comportino nullita';
* incapacita' di disporre (testamento del minore o dell'interdetto);
* vizi della volonta' (testamento affetto da errore, violenza o dolo).

Pubblicazione del testamento e apertura della successione
Al momento della morte del testatore il testamento dev'essere pubblicato. Vi provvede spontaneamente il notaio che ha in deposito un testamento segreto o quello al quale viene consegnato, da parte di chi ne e' in possesso, un testamento olografo. Il testamento pubblico non necessita invece di particolari formalita', se non la comunicazione della sua esistenza agli eredi.

La pubblicazione avviene tramite la redazione di un verbale alla presenza di due testimoni, nel quale viene riportato il contenuto del testamento con menzione della sua apertura.

Il notaio trasmette alla cancelleria del tribunale della zona ove si e' aperta la successione copia del verbale e del testamento. Dopodiche' comunichera' l'esistenza del testamento agli eredi e ai legatari.

Con la morte del testatore si apre la successione, che in questo caso sara' testamentaria, ovvero fara' riferimento al testamento e ai diritti dei legittimari.

Concludendo credo che il testamento non possa considerarsi valido, per “errore” ha leso il tuo diritto alla "legittima" e quindi per questo non può essere valido. La quota di tua spettanza dovrà essere la meta’ della quota di tuo padre. Il testamento olografo ha tutte le caratteristiche che deve avere?? E’ stato depositato presso un notaio?? (vedi sopra per le caratteristiche).
Per quanto riguarda il libretto di deposito, occorre verificare il saldo alla data della morte di tuo padre. Se non ci sono fatti contrari 1/2 del saldo e’ di spettanza di voi figli, quindi 1/4 va a te e 1/4 all’atro fratello. Per quanto riguarda l’altra metà occorrerà fare una verifica presso la banca per verificare la provenienza delle somme depositate e chi le depositava, mi spiego meglio, anche se il libretto era cointestato ma le somme derivavano da accrediti di pensioni di tuo padre o versamenti fatti personalmente da lui e tuo fratello mai interveniva nei depositi allora, per quanto cointestato, si può portare avanti che lui parte della “legittima” la abbia già avuta.
Per quanto poi riguarda il fatto che lui goda dell’appartamento non capisco (almeno non si capisce da quello che tu scrivi) se lui paga un canone di locazione. Deve corrisponderti un canone in quanto, per il fatto che ci vive lui, tu non hai mai potuto goderne. Quindi, su un ipotetico canone di affitto per appartamenti similari in zona, ti dovrebbe degli arretrati in quanto proprietario di 1/3 dell’appartamento e poi dalla morte di tuo padre tale quota salirebbe ad 1/2. Anche questo puo’ essere considerato come un anticipo di legittima, e tu che sei la parte lesa dovresti iniziare un’azione di riduzione verificando che la liberalità di non far pagare un affitto o parte di esso ha leso la tua legittima.
Io mi affiderei ad un buon legale (capisco che non è semplice trovarlo), comunque occorre senza dubbio prendere in considerazione una lettera che chieda gli arretrati sulla locazione scritta da un avvocato e che vuoi avere visione delle movimentazioni bancarie sul libretto di deposito, inoltre spieghi anche cosa tu intendi fare per accertare in primis la regolarità del testamento e la reale entità del patrimonio di tuo padre al momento della morte.
Inoltre tu puoi chiedere di poter essere liquidato della tua parte nell’appartamento, se non si avviene a nessun accordo tu puoi chiedere la divisione giudiziale presso il tribunale. Anche questa strada puo’ rivelarsi non risolutiva, infatti anche se si arriva all’asta, non è detto che ci siano acquirenti e che tu possa avere la tua parte.
Nella speranza di non averti offuscato la mente . . .
Luigi
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Che Dio ce la mandi bona è sempre auspicabile . . .
comunque a prescindere da quali sono i vostri rapporti, una telefonata o una lettera nella quale si chieda conto di alcune cose ed un termine per rispondere credo che vada fatta.
In bocca al lupo!
Luigi
 

aldobasso

Membro Attivo
Grazie di cuore 1giggi1. Ho voluto sdrammatizzare con la battuta di miss Italia. Purtroppo, nonostante tutte le richieste telefoniche, verbali e scritte, non si approda a nulla. Sta utlizzando l'appartamento senza nulla riconoscere allo scrivente, seppure comproprietario di 1/3. L'unica cosa che dice è che si dichiara pronto ad acquistare la mia quota. Io, però, non voglio vendere vorrei la mia parte in natura del bene, anche perchè sicuramente è divisibile, tenendo cmq conto della diverse quote di ognuno (2/3 e 1/3). Anzi considerando la legittima a me spettante io avrei 1 4/9 e lui i 5/9, se non erro, vero?. Fermo restando la quota della somma depositata alla data della morte nel libretto postale e prelevata dal becero ["a dir poco e per fargli un complimento"] 4 mesi dopo l'apertura della successione (50.000,00 euro in unica soluzione nelle sue tasche). :-o :triste:
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Ripremetto che non sono un avvocato e quindi quello che dico prendilo con le molle.

Vai da un avvocato, mi sembra che solo per la quota del libretto vale la pena, può anche essere incriminato per appropriazione indebita in quanto ha prelevato la tua parte, ma a proposito la successione è stata fatta? e su che cespiti?

Per quanto riguarda l'appartamento non sarei sicuro che lui ha 5/9 e tu il resto, infatti per me il testamento è nullo perché viola la quota di legittima e quindi essendo nullo a te spetta la metà.

Per quanto riguarda gli arretrati di locazione tu puoi comunque esigerli, a che titolo lui sta in casa? Abita da quando entrambi i tuoi genitori erano in vita? Ha un contratto di locazione? Allora occorre farlo anche perché tu comunque devi pagare la tua parte di ICI.

Per me, sempre attraverso il solito legale, dovresti fargli arrivare la tua proposta che mi sembra di aver capito è la divisione dell'immobile o, anche se spiace, la valutazione dell'immobile, chiedendo di essere tu liquidato o in alternativa liquidare lui. Se neanche questo lo convince allora dovresti chiedere la divisione giudiziale.

Ma lui il testamento olografo lo ha portato da un notaio come la legge impone? Se non lo avesse fatto hai una ulterire freccia nel tuo arco.

Ancora in bocca al lupo.

Luigi
 

uragano

Membro Attivo
Professionista
avendo leso la legittima il testamento e' nullo.pertanto da un avvocato e causa civile immediata.piu' tempo passa peggio e'.come erede andrei in banca a chiedere tutta la documentazione del conto del decuis.arretrati fino a 10 anni.
 

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