Personalmente ritengo che una stima dell'appartamento sia molto soggettiva e dipende da tanti fattori:vista,ascensore,servizi nelle vicinanze,rumori,vetustà dell'immobile etcetera.
Rimane un fatto. Che recentemente (luglio 2009), proprio a Bologna,alla sede" Nomisma " si è tenuta una conferenza stampa sull'argomento. E' stato confermato che il mercato immobiliare nel primo semestre 2009 ha proseguito la fase calante iniziata lo scorso anno e secondo le previsioni dell’istituto di ricerca bolognese alla fine dell’anno le compravendite saranno pari a 600mila, il 12,5% in meno rispetto il 2008 (che ha chiuso con 686mila, il 14,9% in meno rispetto il 2007).
Non solo: i prezzi delle abitazioni già calati su base annua del 3,5% a dicembre potrebbero risultare più bassi del 6-8% rispetto all’anno precedente.
"Nomisma" però prevede che, dopo un 2009 ancora orientato alla flessione del mercato, nel 2010 si dovrebbe registrare un certo miglioramento rispetto alla situazione attuale, ma con valori e contratti ancora in tendenziale flessione.
Ciò premesso,si tratta di valutare se è questo il momento opportuno di vendere.
Direi di no. A prescindere dalle considerazioni di "Nomisma".Ma,la riserva mentale è: semprechè non si abbia bisogno.
Personalmente ho avuto un caso di un soggetto che da una stima del suo appartamento di 190.000€,ha "calato"le richieste ed accettato l'offerta di 155.000€,avendo la necessità di realizzare (insomma: obtorto collo).
Le percentuali del 25% - in più o in meno -,non rivestono,a mio avviso,particolare ed essenziale rilevanza e sono relative.
Gatta