Buongiorno, ecco la situazione che pongo alla Vostra cortese attenzione. Mio padre ha 89 anni ed è usufruttuario di un appartamento i cui nudi proprietari al 50% cadauno siamo io e mio fratello, acquistato nel 1996. Mio fratello non ha mai abitato in questo appartamento mentre io ci ho vissuto per 16 anni assieme a mio padre, che mi consentiva la residenza pur di condividere le spese ordinarie e straordinarie. Negli anni ho sostenuto anche delle spese per migliorie (impianto fotovoltaico, climatizzatore, caminetto elettrico, sostituzione mobili) con il consenso di mio padre e pagando con fatture a me intestate. Mio fratello nei 21 anni di usufrutto da parte di mio padre dell'appartamento non ha mai versato un solo euro (o lira, prima del 2002). Ora nessuno risiede più in questo appartamento che è disabitato ma con utenze attive e cose mobili presenti. Mio padre e mio fratello vorrebbero vendere ciò che è di loro spettanza. E io mi sono proposto come acquirente. L'importo della quota di usufrutto è determinabile in dipendenza dell'età di mio padre. Mentre per quanto riguarda la nuda proprietà di mio fratello, va tenuto conto che non ha mai sostenuto alcuna spesa negli anni? Inoltre le migliorie che sono state apportate a mie spese nel corso degli anni, come devono essere considerate nel calcolo degli importi spettanti da mio fratello e mio padre? Nello stabilire il valore di vendita dell'immobile, vanno considerate anche le migliorie? E ciò che costituisce miglioria, va conteggiato al prezzo fatturato all'epoca della realizzazione o ne va calcolata l'usura e il deperimento? Grazie per le risposte