gianca71

Nuovo Iscritto
Nel 1995, Tizio riceve, con atto pubblico di donazione dalla madre, l'abitazione in cui vive con la stessa. La madre muore circa tre anni fa. Tizio (che ha fratelli e sorelle) oggi intende vendere l'immobile a Caio. La donazione, non essendo trascorsi venti anni dalla redazione, nè dieci dalla morte della donante, sarebbe ancora impugnabile. Mi chiedo, quindi, se Tizio - avendo posseduto uti dominus sin dal 1995 l'immobile donatogli con atto pubblico trascritto - possa aver maturato l'usucapione del bene ex art. 1169 cc.
Che ne pensate?
 

gianca71

Nuovo Iscritto
Beh, so bene che l'usucapione ordinaria necessita del possesso dell'immobile per vent'anni....ma io mi rifeirisco all'usucapione abbreviata...l'atto di donazione pubblico è titolo idoneo ai fini dell'art. 1159 cc?
 

tovrm

Membro Senior
Proprietario Casa
In linea di massima sì, fino al momento dell’eventuale accertamento giudiziario.
Tuttavia, il possesso del bene, per poter condurre all’usucapione, non deve essere né clandestino né violento, bensì pubblico. Deve essere inequivoco, ossia, certo ed inidoneo a generare nei terzi il dubbio sulla effettiva intenzione del soggetto di esercitare un potere di dominazione sulla cosa. Il possesso del bene deve essere stato continuo ed ininterrotto nel tempo.
Altro requisito fondamentale è la buona fede del possessore, da intendersi come l’ignoranza incolpevole di ledere un diritto altrui (per cui se Tizio sa di ledere i diritti dei fratelli e delle sorelle, non si dà luogo ad usucapione).
 

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