O

Ollj

Ospite
@quiproquo Mi creda, sono tematiche troppo delicate. Preferisco non pronunciarmi. Lo farei volentieri de visu, pur sapendo che anche ciò non eviterebbe molti imprevisti...
Saluti.
 

Gianco

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Professionista
Concordo con chi mi ha preceduto l'argomento è molto complesso e se esprimiamo le nostre idee prevalentemente dettate dal rispettivo credo politico potremmo essere richiamati all'ordine dai super visori.
 

quiproquo

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Concordo con chi mi ha preceduto l'argomento è molto complesso e se esprimiamo le nostre idee prevalentemente dettate dal rispettivo credo politico potremmo essere richiamati all'ordine dai super visori.
E mi chiedo: come può essere che un cittadino pensante possa farsi condizionare da un credo politico..
posso capire un militante...un'iscritto...un dipendente...ma se quasi tutti pur praticanti, nel loro intimo non credono più nell'esistenza di Dio...come puoi pensare che qualcuno di essi creda in quell'eccellentissimo imbonitore...ridefloratore di ecc....oppure in quel Bossi-no che va a bere l'acqua del Po su al Monviso...??? Adesso io non avevo intenzione di discutere e far prendere posizioni contro o pro
l'omosessualità...E come potrei??? Chi sono io...disse anche il Francesco Francescano un pò inviso a
qualche propista corrente nel Vercellese...Io volevo i pareri sulle modalità della legge in esame e sulle sue conseguenze...Che poi mi sia scappata la critica verso quel mondo...ho cercato anche una via di fuga per
azzerare...e ripeto nessuna discussione sul pro o sul contro...semplicemente quali conseguenze...e se
le stesse produrranno un cambiamento di vita e in che proporzioni. Poi non hai tenuto conto che il
problema fu già dibattuto con Nemesis ed altri (sicuramente anche Arciera...)...ponendo l'accento
proprio sull'essenza stessa di tale mondo...quindi con posizioni pro o contro...E Guardiano non mosse
un sopracciglio...Perchè??? Perchè il problema non necessariamente lo si deve affrontare partendo
dalle indicazioni partitiche...Viva Dio non abbiamo bisogno di balie e la voglia di prendere a calci
in quel posticino dove non batte il sole i tanti ciarlatani che ci affliggono tutti i giorni è inversamente
proporzionale alla completa indifferenza del loro sproloquiare...E quindi...a buon intenditor...quiproquo.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
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cari vecchietti miei ma non vi ricordate quando giovani imberbi sentivate i vostri genitori parlare di qualche coppia etero e dire con preuccupazione, sopratutto da vostra madre, che quelli della tal scala vivevano "more uxorio" o più semplicemente "non sono sposati: lui (o lei) è separato (a)". Era il tempo in cui non c'era ancora il divorzio, e la società civile aveva come punto cardine il matrimonio: che era l'istituzione creata per coppie eterosessuale per il riconoscimento della prole nata in vigenza di tale istituzione (perché la razza umana come tutti i mammiferi si riproduceva, perché così si studiava, per via sessuata) . Non c'era la prova del DNA ed il matrimonio era ancora considerato dal punto di vista giuridico un contrattto, c'erano i figli adulterini. Nella costituzione è stato scritto che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso ecc... ecc... peccato che gay e lesbiche erano considerati persone con personalità "deviate", ma erano considerati sempre maschi o femmine, trattate con psicofarmaci, mandati nei manicomi e se da li transitati, privati del diritto di voto durante le elezioni, perché non ricevevano il certificato elettorale.
Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti.
L'attacco alla famiglia è iniziato una quarantina di anni fa ed è stato portato avanti su diversi fronti e con le scuse più banali. E noi tutti dove eravamo?
I giovani, sebbene ci sia il divorzio, da moltissimo tempo preferiscono convivere, hanno creato un livello intermedio di famiglia di fatto, non certificata; tuttavia vogliono avere gli stessi diritti delle coppie che si sono sposate perché sostengono che la registrazione ufficiale della loro unione è secondaria alla creazione della famiglia. E per fare ciò mandano avanti il prodotto della loro unione: i loro figlioletti nati dalla loro convicenza, con tutte le problematiche annesse e connesse delle famiglie regolarmente sposate.
Negli ultimi 25 anni c'é stata una crescita esponenziale delle coppie conviventi: sono diventate una massa non trascurabile: perché 20/25 anni di convivenza non sono cosa da poco.
Ed i nostri politici abituati a legiferare per prendere atto di situazioni di un certo rilievo sociale lo hanno fatto estendendo i benefici delle unioni civili agli etero sessuali conviventi.
L'unica parte da salvare della legge è quella di riconoscere le unioni civili fra persone dello stesso sesso, che unioni sono ed unioni rimangono, non sono matrimoni perché dall'unione di persone dello stesso sesso, almeno allo stato attuale, non si possono ottenere figli per via naturale; cardine invece del matrimonio fra eterosessuali.
Oggi il progresso, applicando metodologie in atto presso gli allevamenti di animali, si consente a donne sterili, per difetti strutturali dell'organo riproduttore o per avvenuta menopausa, di avere figli; a uomini invalidati sessualmente, di avere figli. Si camuffa l'eugenetica come ingegneria genetica.
La procreazione responsabile, sfruttando l'ingegneria genetica, ha portato con se tante triangolazioni: sopratutto donne che si prestano a portare avanti gravidanze per conto di altre coppie, o solo per conto di un uomo (non maschio); maschi che hanno donato il proprio sperma ci sono già da45/50 anni.
Tutto ciò porterà nel giro di diversi decenni ad una popolazione umanoide, dove ci saranno donne fattrici, che esaudiranno il desiderio edonistico (sopratutto per quanto riguarda la morale) di avere un figlio.
Meno male che io nel frattempo non ci sarò più.
 
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quiproquo

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cari vecchietti miei ma non vi ricordate quando giovani imberbi sentivate i vostri genitori parlare di qualche coppia etero e dire con preuccupazione, sopratutto da vostra madre, che quelli della tal scala vivevano "more uxorio" o più semplicemente "non sono sposati: lui (o lei) è separato (a)". Era il tempo in cui non c'era ancora il divorzio, e la società civile aveva come punto cardine il matrimonio: che era l'istituzione creata per coppie eterosessuale per il riconoscimento della prole nata in vigenza di tale istituzione (perché la razza umana come tutti i mammiferi si riproduceva, perché così si studiava, per via sessuata) . Non c'era la prova del DNA ed il matrimonio era ancora considerato dal punto di vista giuridico un contrattto, c'erano i figli adulterini. Nella costituzione è stato scritto che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso ecc... ecc... peccato che gay e lesbiche erano considerati persone con personalità "deviate", ma erano considerati sempre maschi o femmine, trattate con psicofarmaci, mandati nei manicomi e se da li transitati, privati del diritto di voto durante le elezioni, perché non ricevevano il certificato elettorale.
Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti.
L'attacco alla famiglia è iniziato una quarantina di anni fa ed è stato portato avanti su diversi fronti e con le scuse più banali. E noi tutti dove eravamo?
I giovani, sebbene ci sia il divorzio, da moltissimo tempo preferiscono convivere, hanno creato un livello intermedio di famiglia di fatto, non certificata; tuttavia vogliono avere gli stessi diritti delle coppie che si sono sposate perché sostengono che la registrazione ufficiale della loro unione è secondaria alla creazione della famiglia. E per fare ciò mandano avanti il prodotto della loro unione: i loro figlioletti nati dalla loro convicenza, con tutte le problematiche annesse e connesse delle famiglie regolarmente sposate.
Negli ultimi 25 anni c'é stata una crescita esponenziale delle coppie conviventi: sono diventate una massa non trascurabile: perché 20/25 anni di convivenza non sono cosa da poco.
Ed i nostri politici abituati a legiferare per prendere atto di situazioni di un certo rilievo sociale lo hanno fatto estendendo i benefici delle unioni civili agli etero sessuali conviventi.
L'unica parte da salvare della legge è quella di riconoscere le unioni civili fra persone dello stesso sesso, che unioni sono ed unioni rimangono, non sono matrimoni perché dall'unione di persone dello stesso sesso, almeno allo stato attuale, non si possono ottenere figli per via naturale; cardine invece del matrimonio fra eterosessuali.
Oggi il progresso, applicando metodologie in atto presso gli allevamenti di animali, si consente a donne sterili, per difetti strutturali dell'organo riproduttore o per avvenuta menopausa, di avere figli; a uomini invalidati sessualmente, di avere figli. Si camuffa l'eugenetica come ingegneria genetica.
La procreazione responsabile, sfruttando l'ingegneria genetica, ha portato con se tante triangolazioni: sopratutto donne che si prestano a portare avanti gravidanze per conto di altre coppie, o solo per conto di un uomo (non maschio); maschi che hanno donato il proprio sperma ci sono già da45/50 anni.
Tutto ciò porterà nel giro di diversi decenni ad una popolazione umanoide, dove ci saranno donne fattrici, che esaudiranno il desiderio edonistico (sopratutto per quanto riguarda la morale) di avere un figlio.
Meno male che io nel frattempo non ci sarò più.
Avete visto Gianco ed Ollj che si può parlare tranquillamente senza incorrere
nelle matita rossa del Custode...La bellissima riflessione di Luigi non fa che aggiungere valore alle mie preoccupazioni...nè io, nè lui manderemo al rogo
i gay e le lesbiche...Nessuno impedirà di convivere e anche di ottenere un riconoscimento di questa convivenza...ma da qui ad equipararla al matrimonio
ce ne corre ed il confine dovrà essere netto e non più discutibile...Il matrimonio
finalizzato alla procreazione non può essere svilito e svuotato di quel valore naturale e giuridico. Lo dico e lo asserisco come padre e come marito, ben soddisfatto che una volta tanto i due valori collimino. Ci sarà tanto ancora da dire sulle conseguenze impreviste...come da titolo...qpq.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Avete visto Gianco ed Ollj che si può parlare tranquillamente senza incorrere
nelle matita rossa del Custode...La bellissima riflessione di Luigi non fa che aggiungere valore alle mie preoccupazioni...nè io, nè lui manderemo al rogo
i gay e le lesbiche...Nessuno impedirà di convivere e anche di ottenere un riconoscimento di questa convivenza...ma da qui ad equipararla al matrimonio
ce ne corre ed il confine dovrà essere netto e non più discutibile...Il matrimonio
finalizzato alla procreazione non può essere svilito e svuotato di quel valore naturale e giuridico. Lo dico e lo asserisco come padre e come marito, ben soddisfatto che una volta tanto i due valori collimino. Ci sarà tanto ancora da dire sulle conseguenze impreviste...come da titolo...qpq.
Condivido le tue opinioni. Esistono, anche loro hanno i loro diritti, ma non possono sostituirsi alla famiglia naturale. E qui mi fermo per non indispettire il Guardiano.
 

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