qualcuno mi ha pure suggerito di revocare l'atto ma non l'ho preso in considerazione.
poteva essere fattibile?
dal Brocardi
La proprietà dei beni immobili e gli altri diritti reali di godimento [957, 978, 1021, 1022, 1031] sui beni medesimi si acquistano in virtù del possesso continuato per venti anni .
Ratio Legis
La disposizione si occupa dell'usucapione ordinaria dei beni immobili. Per il suo ricorrere è richiesto soltanto il possesso continuato per venti anni. Non serve un possesso pacifico di buona fede: l'eventuale contestazione nei confronti del possessore assume rilievo solo se determini interruzione.
La moglie di @carlos_21 paventa di avere diritto alla proprietà dell'appartamento in cui ha vissuto e tuttora vive, per usucapione, in quanto lo occupa dal 1996.
La signora, ha preso possesso dell'immobile in quanto i suoceri misero a disposizione del figlio, che si presume che allora fosse felicemente coniugato con la signora, detto appartamento: una sorta di comodato gratuito.
Nel 2010 i suoceri della signora donano al figlio l'appartamento medesimo.
Nel frattempo i rapporti tra @carlos_21 e la moglie di incrinano; il marito lascia la sua casa ed adessso, cge c'é in atto la causa di separazione, il proprio avvocato paventa la possibilità che la moglie possa ottenere per usucapione la proprietà della casa e delle pertinenze .
Ora se una persona possiede ininterrottamente per vent'anni un immobile senza pagare alcunchè ai due propriatari che nel frattempo si sono succeduti nel tempo, mi sta bene.
Ma se la persona, che avanza il diritto di usucapione, occupava gratuitamente l'immobile, e deve questa gratuità in virtù del vincolo sorto con il matrimonio la cosa la vedo un pò in salita. In quanto i legittimi proprietari, suoceri della della signora, avevano aiutato il proprio figlio concedendo a lui l'uso a titolo gratuito (comodato) dell' appartamento e non alla di lui moglie. Propabilmente la signora aveva da sempre "l'animus usucapendi" ma certamente non l'avevano i suoceri, che avevano accettato la sua presenza solo in quanto moglie del proprio figlio.
Rimango della mia opinione suffragata dalla sentenza della Cassazione che ho riportato precedentemente.