solo76

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Proprietario Casa
Salve volevo sapere come posso fare , Mio Padre è 40 anni che non ha più rapporti con un figlio, nel 1997 vende un immobile di sua proprietà al seguito della vendita abbiamo deciso reciprocamente di mettere il denaro sul c/c cointestato dal 1995 dove entrambi versiamo i nostri stipendi , nel 2000 con accordo a voce decidiamo che apro un c/c corrente a nome mio , metto tutto il denaro della vendita sul mio c/c a pochi mesi decido di acquistare un' immobile di un valore maggiore rispetto alla vendita del 1997 di cui accedo ad un mutuo . Nei 17 anni successivi piano piano gli restituisco i soldi alla mano . Volevo sapere se l'erede può attaccare al patrimonio ? di cui lui è informato solo per vie traverse della vendita e dell'acquisto, ma non sapendo il valore effettivo venduto nemmeno sa dove erano collocati in quale banca il denaro . I documenti relativi alla transazione che ho fatto con la banca quanto tempo possono stare in giacenza titolo informativo ? in caso di un'azione di rivendicazione da parte dell'altro erede ( fratello ) siccome fra poco sono trascorsi 20 anni da l'ultimo movimento che ho fatto dal c/c cointestato al mio ? Può richiedere alla banca i movimenti di 20 anni fa attraverso il Giudice sia durante dopo la morte ? Preciso che non c'è nessuna donazione scritta ma solo un accordo di volontà di regalare .
 

Gianco

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Professionista
Certamente lui può pretendere una verifica del rispetto della quota di legittima che gli spetta. Ma probabilmente gli verrà molto difficile dimostrare che tu hai avuto una quota a discapito di quella che sarebbe spettata a lui. Evidentemente il tempo trascorso potrebbe avere creato dei problemi che potrebbero avere imposto l'utilizzo di quella cifra da parte di tuo padre per cui il capitale potrebbe essere stato utilizzato totalmente.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
nel 1997 vende un immobile di sua proprietà al seguito della vendita abbiamo deciso reciprocamente di mettere il denaro sul c/c cointestato
l'atto di vendita dell'immobile rimane presso la ex Conservatoria dei Registri Immobiliari, il figlio fare richiesta di visura dell'atto di vendita che è un atto pubblico. Con la prova della vendita della casa, alla morte del padre, può chiedere che fine hanno fatto quei soldi di cui gliene spetta almeno la quota legittima.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
Con la prova della vendita della casa, alla morte del padre, può chiedere che fine hanno fatto quei soldi di cui gliene spetta almeno la quota legittima.
Non la quota di "quei soldi".
Ma la quota sull'asse formato dalla massa di tutti i beni che appartenevano al defunto al tempo della morte, detratti i debiti, riuniti fittiziamente i beni di cui sia stato disposto a titolo di donazione.
Quindi quella quota di riserva può anche essere un numero non positivo.
 

Antonio Abiuso

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non si sa quando è morto il genitore, se ha lasciato degli scritti testamentari o meno. Un po dura esprimere dei pareri. Ad ogni modo il fratello appare, salvo sua rinuncia, coerede per una quota anche del prezzo ottenuto dalla vendita paterna dell'immobile. Dove sia finito lo dovresti spiegare tu al fratello nel momento in cui te ne chiedesse il rendiconto dimostrando la gestione da parte tua del patrimonio ereditario. Per questo non bastano gli accordi col defunto "a voce" o i rimborsi "alla mano" ma occorrono prove documentali poiché, specie in materia, le testimonianze valgono zero. Per le risultanze bancarie il termine d'archiviazione è decennale, dopo di che ciccia. Quanto alle donazioni necessita (salvo quelle di modico valore) che risultino provate da relativo atto pubblico.
 

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