QUATTRO ANNI FA scrissi, in occasione della primavera araba riguardante la Libia i seguenti memo pe i miei ex colleghi nordamericani
LIBIA come me la ricordo
Ci sono alcune considerazioni da fare, all’apparenza insignificanti e non attinenti al tema, che ritengo utile menzionare per avere un “contorno” a fatti utile a capire.
QUOTE
La Libia in quanto nome e nazione è stata inventata dagli italiani che la conquistarono portandola via non ai suoi abitanti ma all’impero turco in disfacimento.
Il nome è quello che gli antichi romani davano alla terra nordafricana che andava dall’Egitto a Gibilterra. Ci abitavano i beduini , tuareg per lo più. Lo steso Re Idris era un beduino proveniente dalla senussia algerina.
La gran parte del petrolio e gas è in Cirenaica.
Fra bengasini e tripolini non corre buon sangue . Basti un episodio occorsomi. Con un amico sono in macchina alle due di notte rientrando a Bengasi. Sul ciglio della strada è ferma in una macchina in panne.Ci fermiamo per offrire aiuto. E’ un libico di Tripoli che vedendo che siamo italiani ci dice “mi devo vergognare dei miei propri connazionali Si sono fermate in due riprese due macchine ,ma chi le guidava è risalIto subito in macchina dicendo bengasino non aiuta tripolino”.
I libici sono razzisti peggio di quelli del KKKlan. Basti un altro episodio occorsomi.
In banca a Bengasi avevamo un commesso negro di nome Khalifa ed un “ capo commessi” ex sergente degli ascari, erano gli anni 60 io vedo Khalifa e gli dico “ per favore portii questa pratica al direttore”
Ali Bulira,il capo commesso si inserisce e dice “non si parla così ad un negro,si dice negro !porta questo al direttore!!”
Il principe ereditario nel golpe del 1969 era nero e tutti sapevano che mai e poi mai avrebbe aggiunto il trono.
Il golpe del 1969 : secondo alcuni Gheddafi fu aiutato dagli italiani ( così mi rispose il giornalista Davide Giacalone ad una mia specifica domanda indicandomi come fonte nie ntemeno che Cossiga);al riguardo ho un’idea differente ma ne potrò parlare in un’altra occasione.
A mia memoria Gheddafi ha iniziato il suo regime senza fare morti. Fu decisivo il fatto che, certamente sotto minaccia di morte, riuscì a portare in televisione tutti i governanti politici e militari e far loro confessare , che erano corrotti, che chiedevano scusa al popolo e che, infine promettevano di ritirarsi nella loro “ cabila” a pregare ALLAH . Il tutto sotto lo sguardo ben evolo dell’ Imam di el Beida la città santa della Cirenaica.
Da allora la rivoluzione venne chiamata la bianca (el beida)e la benedetta( el mubarakatu).
A miamemoria Gheddafi era di una piccola cabila della sirte e per questa ragione non gradito alle cabile della Cirenaica che lui ha cercato di blandire in tutti i modi ( la prima moglie era na Sheibani, bengasini). Era religioso senza fanatismo. Era noto che non amasse i fratelli mussulmani e che abbia fatto sparire il loro influente Imam Mousa Sadr.
Fu significativo che dopo le torri gemelle si sia ravvicinato all occidente, smantellando il suo arsenale nucleare e non è poco se pensiamo a quello che potrebbe fare oggi se ce l’avesse ancora-
All’epoca definii il colpo di stato (1969) una specie di”68” dei libici che spazzò via la v ecchia nomeclatura.
Non molti ricordano che iniziò un nuovo modo di gestire il petrolio che costava meno di 6 dollari e ric ordo benissimo che i dirigenti della BP inglese si facevano beffe di lui che aumentava il prezzo del petrolio scommettendo che sarebbe andato fuori mercato.
Dato che sono soldi quelli che fanno muovere gli uomini, seguii con attenzione le nomine governative e realizzai che erano sempre le stesse cabile a comandare. Le stesse cabile i cui capi, da sempre vicini all’Italia mi dissero al momento dell’espulsione “ ci siete venuti…vi conveniva, ci siete rimasti….vi
conveniva, vi mandan via, ci convien
e E non è il caso di scandalizzarsi.
Un libico, molto saggio, visitò l ‘ Italia e andò nella mia zona di provenienza e cioè Vercelli. Al ritorno, menzionando l’abbondanza di acqua del vercellese mi fece notare che così come le piante si sviluppano a seconda dell’acqua disponibile così anche l’etica delle persone subisce la stessa influenza e non potevo sperare che la nostra, quella del vercellese senza problemi d’acqua e quella del beduino, che ammazza per averla, fossero ugua