La proprietaria non può obbligarti a tenere le utenze aperte. Essendo intestate a tuo nome, quando lasci la casa e ti trasferisci altrove puoi dare disdetta ai fornitori di energia elettrica e gas (a meno che sia stato pattuito un preciso obbligo nel contratto di locazione di tenere le utenze attive per i 6 mesi successivi alla disdetta).
Inoltre se lei ritiene che tu sia responsabile di danni causati all'immobile e all'arredamento, deve rivolgersi ad un Giudice che valuti l'ammontare del risarcimento e la autorizzi a trattenerlo dal deposito cauzionale.
Rimane da chiarire l'aumento dell'affitto di cui parli nel post n. #16: per quale motivo è stato aumentato dopo 3 anni dalla stipula del contratto?
Se si tratta di contratto concordato il canone deve essere stabilito secondo i parametri dell'Accordo Territoriale vigente nel Comune dove si trova l'immobile. Se invece è un contratto libero 4 + 4 il canone iniziale non può essere aumentato a discrezione del locatore nel corso della locazione.
Considerato l'ammontare dell'aumento da 690 a 770 € mensili si può escludere che si tratti soltanto dell'adeguamento Istat.
Anche per quanto riguarda la ricerca di un nuovo inquilino, la proprietaria dovrebbe attivarsi, come ho scritto nel post n. #12 dove ho segnalato questo articolo:
Al proprietario dell’immobile affittato, in caso di recesso anticipato del conduttore, spettano il risarcimento del danno e i canoni che sarebbero maturati fino alla scadenza naturale […]
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Dato per scontato che la proprietaria non ha alcuna intenzione di restituirti subito la cauzione di 2.000 euro, io se fossi l'inquilina prima di pagare altre somme le farei scrivere da un avvocato facendo presente tutte le suddette criticità.
Pur essendo una proprietaria, penso che quando i locatori hanno pretese e comportamenti non consoni alla legge, gli inquilini fanno bene a cautelarsi. Esistono diritti e doveri per entrambe le parti.