gbca.40

Membro Ordinario
Proprietario Casa
L’attuale normativa prevede che, in caso di decesso dell’avente diritto, la detrazione derivante da ristrutturazioni edilizie sia trasferita esclusivamente all’erede o agli eredi che conservano la “detenzione materiale e diretta dell’immobile”.
Non percependo il motivo di una tale condizione limitativa, chiedo di conoscere quali possano essere le ragioni che giustificano un simile vincolo anche nel caso di regolare locazione a terzi.
Ringrazio per la cortese attenzione e saluto cordialmente.
gbca.40
 
U

User_29045

Ospite
E' una disposizione di legge e c'è ben poco da commentare.

L'unica cosa che mi viene in mente è che il legislatore ha detto: "Scegli: o percepisci i proventi della locazione al netto delle tasse, oppure continui a fruire del bonus ristrutturazione edilizia".

Non puoi avere tutte e due le cose.
 
U

User_29045

Ospite
Aggiungo una semplice considerazione, fermo restando che sui motivi che hanno spinto il legislatore a fare tale scelta c'è ben poco da dire e da fare.

Devi semplicemente porti questa domanda: AL NETTO DELLE TASSE, quanto mi può rendere questo appartamento? X Euro l'anno. Altra domanda che ti devi fare: alla luce delle ristrutturazioni edilizie, quanto posso recuperare d'IRPEF ogni anno, e per quanti anni?

Sulla base delle risposte che ti darai, farai un calcolo e stabilirai cosa ti conviene fare.

Faccio un esempio. Con l'affitto riesci magari a guadagnare 6000 Euro netti l'anno (500 euro netti al mese). Però il de cuius aveva fatto una ristrutturazione edilizia molto "pesante" spendendo 45.000 Euro, di cui la metà (22.500 Euro) puoi recuperarne in 10 anni. Ipotizziamo che il de cuius non abbia recuperato nemmeno una rata.

In questo caso, 22.500 : 10 = 2.250 Euro di recupero IRPEF annuale che ti spettano A PATTO DI NON AFFITTARE (oppure, MA FORTEMENTE SCONSIGLIATO, a patto di affittare IN NERO), contro 6.000 Euro l'anno netti di affitto.

In uno scenario del genere, ti conviene l'affitto.

Quindi non c'è una risposta univoca da darti, dipende dall'entità delle ristrutturazioni e da quanto può rendere questo appartamento affittandolo.

Ultima nota: puoi scegliere di vendere l'appartamento e prendere accordi con l'acquirente che i recuperi IRPEF per ristrutturazione edilizia dovranno restare alla parte VENDITRICE (cioè a te): ciò deve essere scritto nel testo del rogito notarile.
In questo caso incassi subito il valore di mercato dell'appartamento, paghi l'agenzia immobiliare, e continui a recuperare l'IRPEF per 10 anni o ciò che il de cuius non è riuscito a recuperare per morte sopravvenuta.
 

Nemesis

Membro Storico
Proprietario Casa
puoi scegliere di vendere l'appartamento e prendere accordi con l'acquirente che i recuperi IRPEF per ristrutturazione edilizia dovranno restare alla parte VENDITRICE (cioè a te): ciò deve essere scritto nel testo del rogito notarile
Non è ipotizzabile un accordo con l'acquirente.
In caso di vendita o di donazione da parte dell’erede che ha la detenzione materiale e diretta del bene, le quote residue della detrazione non fruite da questi non si trasferiscono all’acquirente/donatario neanche nell’ipotesi in cui la vendita o la donazione siano effettuate nel medesimo anno di accettazione dell’eredità.
 
U

User_29045

Ospite
Questa cosa non la sapevo, @Nemesis

Quindi riepilogando:

- In caso di bene immobile NON EREDITATO di cui si è proprietari, immobile che ha beneficiato di ristrutturazione edilizia, con la vendita le detrazioni per ristrutturazioni edilizia si trasferiscono automaticamente all'acquirente, salvo patto contrario scritto sul testo del rogito notarile di compravendita;

- In caso di bene immobile ereditato (sul quale il de cuius ha effettuato ristrutturazioni edilizie), si perdono le detrazioni se si dà in locazione l'immobile, e si perdono ANCHE SE SI VENDE l'immobile EREDITATO.

Solo un chiarimento finale! In caso di vendita di immobile ereditato (quest'ultimo caso sopra indicato), sono d'accordo che le detrazioni NON SI TRASFERISCONO ALL'ACQUIRENTE, ma restano almeno in capo al venditore? Temo di no, ma vorrei una tua conferma @Nemesis
 
U

User_29045

Ospite
Ottima precisazione. Quindi, bisogna capire se conviene vendere l'immobile ereditato tenendosi le detrazioni residue di cui il de cuius non è riuscito a godere, oppure se conviene affittarlo perdendo le detrazioni, oppure ancora se tenerlo sfitto (conservandone la detenzione) godendo delle detrazioni residue.
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
No. Rimangono all'erede/alienante.
Sembrerebbe un esito opposto alla regola che in caso di decesso del titolare, prevede il trasferimento delle quote residue all'erede, purchè questo mantenga il possesso materiale dell'immobile (o frase simile...)

Si deve quindi intendere che sia sufficiente essere nelle condizioni previste solo al momento della apertura della successione? E poi l'erede può locare o cedere l'immobile continuando a detrarre?
 
U

User_29045

Ospite
Si deve quindi intendere che sia sufficiente essere nelle condizioni previste solo al momento della apertura della successione? E poi l'erede può locare o cedere l'immobile continuando a detrarre?

No. Nel momento in cui inizi la locazione, perdi il diritto alle detrazioni.

Le cose che puoi fare, quando erediti un immobile che ha recuperi IRPEF ristrutturazione edilizia in corso, sono:

- VENDERE e tenere le detrazioni RESIDUE ereditate dal de cuius;
- AFFITTARE e perdere le detrazioni dall'istante in cui parte la locazione;
- TENERE SFITTO e tenere le detrazioni.
 

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