Il problema è un pò confuso. Inizialmente i PF(punti fiduciali) devono distare fra loro almeno 250 metri e con il triangolo fiduciale, formato da minimo di tre PF nei casi classici, deve contenere l'oggetto del rilievo per almeno il 70% e le stazioni della poligonale possono eccedere del 70% la distanza fra i due PF più vicini alla stessa. Fatte queste premesse procedurali, si passa all'oggetto del rilievo, frazionamento o tipo mappale. E' evidente che se le mutue distanze fra PF ricavate nella TAF storica, il professionista deve fare un'iperverifica, che se conferma il lavoro precedente porterà all'approvazione del tipo, salvo verifica di collaudo da parte dell'Agenzia del Territorio. Superato questo problema, occorre verificare se il tecnico precedente, che avrebbe inoltrato un tipo errato, ha redatto il libretto delle misure corrispondente alla realtà, in quel caso il tuo rilievo dovrebbe trovare la coincidenza dei punti comuni, dopo avere rototraslato un rilievo nel sistema dell'altro. Ovvero potrebbe avere restituito il rilievo in modo errato. Qui occorre che il professionista incaricato abbia un pò di esperienza, ma comunque deve imporre il risultato del suo rilievo, a condizione che sia adeguatamente inquadrato, eventualmente pretendendo la rettifica del tipo precedente. Però, laddove esiste in mappa una situazione difatti corrispondente alla realtà, ancorché traslata, si può forzare il risultato traslandolo in modo tale che sia verosimile. Purtroppo sono problemi che solo gli addetti ai lavori, con una certa esperienza, sanno risolvere. E' evidente che questo mio intervento non può essere recepito da un neofita.