Ovviamente...quanto esposto vale unicamente se il resoconto riporti quanto traspare dalla lettura.Salvo che l'asse ereditario comprenda anche altri beni,
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Ovviamente...quanto esposto vale unicamente se il resoconto riporti quanto traspare dalla lettura.Salvo che l'asse ereditario comprenda anche altri beni,
La famiglia in origine era composta da madre e padre con il 50% di comproprietà dell’abitazione e 4 figli. Muore la madre , poi una figlia nubile e senza figli, poi la seconda sorella sposata ma senza figli. Questo spiega i dodicesimi. ora muore anche il padre e restano un figlio maschio a cui andrebbero due terzi e usufruitto, e la figlia.mi sembra che questo sia il caso di successione senza coniuge superstite e con più di un figlio. In questo caso il c.c. stabilisce che due terzi del valore dell’eredità spetta ai figli che la divideranno in parti uguali, mentre un terzo è quota disponibile che il testante può destinare a suo piacimento.
Quindi se il de cuius ha lasciato solo 9/12 di piena proprietà (nuda proprietà + usufrutto) di un immobile quello è il suo patrimonio.
Facciamo un esempio: poniamo che 9/12 di piena proprietà valgano 150.000 € la divisione testamentaria dice che 1/2 di 2/3 di 150.000 € cioè 50.000 € spettano a ciascun figlio e che 50.000 € è il valore di eredità che il de cuius può destinare a chiunque. Questo significa che il figlio potrà avere fino ad un valore 100.000 € della eredità paterna senza ledere il c.c. .
In questo caso il padre ha pensato di suddividere la piena proprietà in nuda proprietà ed usufrutto; nuda proprietà ed usufrutto hanno una valore tra loro proporzionale in funzione dell'età dell'usufruttuario. Ci sono delle tabelle che fissano i rapporti tra usufrutto e nuda proprietà che allego.
Poniamo che il figlio abbia 55 anni il valore di 150.000 € si suddivide 65% di 150.000 € cioé 97.500 € di usufrutto e 52.500 € (il 35% di 150.000) di nuda proprietà.
Il testamento dispone 2/3 di 52.500 € (nuda proprietà) cioé 35.000 € a favore del figlio + 97.500 € di usufrutto per un valore di 132.500 € mentre alla figlia andrebbe 1/3 di 52.000 € cioè un valore di 17.500 €.
Secondo me il testamento lede ampiamente la quota di legittima e la figlia deve rivolgersi ad un giudice per far ripristinare il valore della sua eredità come da c.c. e contemporaneamente chiedere lo scioglimento della comproprietà.
Mi sorge un dubbio, comunque, non è che la figlia abbia goduto di donazioni da parte del padre quando questo era in vita? Perché questo modificheebbe di molto il mio ragionamento appena fatto.
Vedi l'allegato 7811
Andrebbero valutate se di importo tale che imponeva l'atto pubblico...in mancanza e considerato che ambedue ne hanno avuti direi che si annullano.Ci sono state donazioni in denaro ad entrambi i figli quando il genitore era in vita.
..... e gli avvocati fanno opere di beneficenza?Provate prima ad un accordo, meglio un accordo cattivo che una causa vinta dopo anni di sofferenza con incerto risultato, più soldi anticipati per il CTU e il CTP ecc.
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