Vorrei sottoporvi un quesito in merito a una situazione che sta capitando a dei miei conoscenti.
Marito e moglie anziani, senza figli, parecchi nipoti, una situazione economica agiata e in regime di separazione dei beni. Ad un certo punto si presenta alla porta una donna (ormai anziana anche lei) che dice di essere la figlia dell’uomo. L’uomo accetta di sottoporsi al test del DNA e risulta effettivamente il padre della donna ma non la adotta. Questa figlia non viene accolta in famiglia anzi viene allontanata e non compie alcun ulteriore atto giuridico per farsi riconoscere. Il padre tenta di estrometterla dalla successione dei beni e dona tutte le sue proprietà alla moglie che successivamente, con un ulteriore atto di donazione, le paasa ad alcuni deii nipoti e pronipoti, tenendosi l’usufrutto degli immobili. In pratica, al momento della morte, il padre di questa donna non risulterà proprietario di alcunché.
Sono riusciti nel loro intento di non lasciare niente, neppure la legittima, alla figlia? La figlia ( o un suo erede) che vive in altra città e che presumo non verrà avvisata da nessuno alla morte del padre, potrà un giorno ottenere la sua parte legittima? E in quel caso i nipoti e i pronipoti si troverebbero proprietari di appartamenti ed esercizi commerciali in comproprietà con la figlia dello zio o dovrebbero rimborsarla pro quota?
Marito e moglie anziani, senza figli, parecchi nipoti, una situazione economica agiata e in regime di separazione dei beni. Ad un certo punto si presenta alla porta una donna (ormai anziana anche lei) che dice di essere la figlia dell’uomo. L’uomo accetta di sottoporsi al test del DNA e risulta effettivamente il padre della donna ma non la adotta. Questa figlia non viene accolta in famiglia anzi viene allontanata e non compie alcun ulteriore atto giuridico per farsi riconoscere. Il padre tenta di estrometterla dalla successione dei beni e dona tutte le sue proprietà alla moglie che successivamente, con un ulteriore atto di donazione, le paasa ad alcuni deii nipoti e pronipoti, tenendosi l’usufrutto degli immobili. In pratica, al momento della morte, il padre di questa donna non risulterà proprietario di alcunché.
Sono riusciti nel loro intento di non lasciare niente, neppure la legittima, alla figlia? La figlia ( o un suo erede) che vive in altra città e che presumo non verrà avvisata da nessuno alla morte del padre, potrà un giorno ottenere la sua parte legittima? E in quel caso i nipoti e i pronipoti si troverebbero proprietari di appartamenti ed esercizi commerciali in comproprietà con la figlia dello zio o dovrebbero rimborsarla pro quota?