Nio padre è morto a dicembre scorso ed ha lasciato l'usufrutto della casa a mia madre.
La casa è composta da 2 appartamenti al primo piano dove in uno vi abita mio figlio e nell'altro io e di questi io e mio figlio dovremmo avere la nuda proprietà
Questi 2 appartamenti sono stati rietrutturati completamente da mio figlio quando era ancora in vita mio padre.
Nel pian terreno vi è un altro appartamento della stessa metratura di quello superiore, anche se effettivamente sono due appartamenti comunicanti con una porta e vi abita mia madre con la badante, occupando solo una camera e la cucina. Il resto dell'appartamento è libero ed è stato ultimato per mia sorella che vi ha abitato per una decina di anni quando si è sposata. Dal 2001 si è trasferita in un altro appartamento di sua proprietà.
Di tutto l'appartamento, compresa la parte occupata da mia madre, la nuda proprietà è di mia sorella e di suo figlio, come da testamento.
Siamo in attesa della nomina dell'amministratore di sostegno perchè mia sorella ha richiesto una persona terza, poichè vorrebbe che a me e mio figlio fosse chiesto l'affitto.
Mia madre non ha memoria, ma quando le racconto che a breve arriverà l'amministratore ed io e mio figlio dovremo pagarle l'affitto lei si arrabbia e ribadisce sempre che non lo vuole. Queste sono le sue volontà, le stesse di quando aveva memoria. A testimonianza di ciò vi è anche sua sorella, che è rimasta sbalordita quando le è arrivato la notifica dell'atto per la nomina dell'amministratore.
Cosa posso fare per fare valere la sua volontà?
Quando le dico che se l'amministratore mi chiede l'affitto, io vado via, lei si agita e continua a dire che l'affitto non lo vuole.
Mi sono rivolta ad un avvocato e mi ha detto che l'amministratore di sostegno non tiene conto dell'aspetto emozionale: è vero?
La casa è composta da 2 appartamenti al primo piano dove in uno vi abita mio figlio e nell'altro io e di questi io e mio figlio dovremmo avere la nuda proprietà
Questi 2 appartamenti sono stati rietrutturati completamente da mio figlio quando era ancora in vita mio padre.
Nel pian terreno vi è un altro appartamento della stessa metratura di quello superiore, anche se effettivamente sono due appartamenti comunicanti con una porta e vi abita mia madre con la badante, occupando solo una camera e la cucina. Il resto dell'appartamento è libero ed è stato ultimato per mia sorella che vi ha abitato per una decina di anni quando si è sposata. Dal 2001 si è trasferita in un altro appartamento di sua proprietà.
Di tutto l'appartamento, compresa la parte occupata da mia madre, la nuda proprietà è di mia sorella e di suo figlio, come da testamento.
Siamo in attesa della nomina dell'amministratore di sostegno perchè mia sorella ha richiesto una persona terza, poichè vorrebbe che a me e mio figlio fosse chiesto l'affitto.
Mia madre non ha memoria, ma quando le racconto che a breve arriverà l'amministratore ed io e mio figlio dovremo pagarle l'affitto lei si arrabbia e ribadisce sempre che non lo vuole. Queste sono le sue volontà, le stesse di quando aveva memoria. A testimonianza di ciò vi è anche sua sorella, che è rimasta sbalordita quando le è arrivato la notifica dell'atto per la nomina dell'amministratore.
Cosa posso fare per fare valere la sua volontà?
Quando le dico che se l'amministratore mi chiede l'affitto, io vado via, lei si agita e continua a dire che l'affitto non lo vuole.
Mi sono rivolta ad un avvocato e mi ha detto che l'amministratore di sostegno non tiene conto dell'aspetto emozionale: è vero?