Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Il valore della casa ricevuta da mio marito è superiore alle quote restanti per gli altri figli.
e questo non è stata una bella mossa visto la disparità che avrebbe generato in segno ai figli quando lei sarebbe morta. Certo ci sarebbe stata la collazione a pianificare la disparità: ma questa, vista la presenza della donazione, non avrebbe comportato la divisione in parti uguali di tutta la massa di eredità.
Diciamo che con la premorte del donatario (cioè tuo marito), senza figli e legittimario del donante (sua madre) rispetto al donante medesimo si configura questa situazione: il legittimario esce dalla successione, il coniuge superstite non può accampare alcun diritto ereditario e il patrimonio della madre (donante) quando morirà verrà diviso, in assenza di testamento, solo tra i figli viventi o tra i figli dei figli premorti.
Quindi a te del patrimonio di tua suocera non ti aspetta nulla; in compenso la donazione che tuo marito ebbe da sua madre è passata interamente a te per successione legittima: non era più nel patrimonio di tua suocera; i suoi figli non avrebbero dovuto accampare nessuna pretesa sulla casa donata.
Tu ora gli hai già dato dei soldi e non so quanti soldi ti ritorneranno se i tuoi cognati dividessero l'eredità come se il loro fratello fosse ancora viva. Ammesso che lo facciano e non si nascondano dietro il dettame della legge.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
La donazione fatta da tua suocera a tuo marito era soggetta a collazione o faceva parte della quota disponibile, almeno parzialmente?
Poi non capisco perché nella determinazione della quota spettante agli eredi non sia stato preso in considerazione anche il valore della casa da vendere. Ma, prima di devolvere gli assegni ai cognati, non potevi documentarti meglio, avvalendoti della consulenza di un professionista?
 

Maria Angela Fiori

Membro Attivo
Proprietario Casa
ost: 298196 ha scritto:
La donazione fatta da tua suocera a tuo marito era soggetta a collazione o faceva parte della quota disponibile, almeno parzialmente?
Poi non capisco perché nella determinazione della quota spettante agli eredi non sia stato preso in considerazione anche il valore della casa da vendere. Ma, prima di devolvere gli assegni ai cognati, non potevi documentarti meglio, avvalendoti della consulenza di un professionista?
Grazie per risposte.
La donazione fatta da mia suocera era come anticipo dell' eredità, in sede di ripartizione dei beni, dopo la morte della madre avrebbe dovuto dare la differenza. Purtroppo è premorto alla madre e i fratelli avendo ricevuto beni di valore di gran lunga inferiore, hanno fatto rivalutare tutti i singoli beni dell'intero patrimonio e hanno diviso per il numero dei fratelli, compreso mio marito.Come ho già detto, è rimasta fuori una casa, che si venderà in seguito. Se non avessi dato loro la differenza del valore ricevuto da mio marito rispetto a quello dato dai beni restanti, avrebbero fatto ricorso. Non ho ancora trasferito una quota a un fratello per indisponibilita momentanea di denaro.
Mia suocera, in sede di donazione ha specificato che tutto il patrimonio doveva essere diviso in parti uguali. Gli altri figli, dopo la morte di mia suocera, inizialmente, non essendo a conoscenza del testamento lasciato da mio marito a mio favore, era intenzionati a contestare la donazione, in quanto secondo loro non avrebbe potuto dare un bene indiviso e non poteva essere nella sua disponibilità. In realtà era in regime di comunione di beni con il marito, deceduto anni prima, quindi aveva la disponibilità di questo immobile, diviso in due appartamenti. Uno è stato donato a mio marito. L'altro è stato venduto e l'importo è stato diviso, quando mia suocera era ancora in vita, fra i fratelli che non avevano ancora ricevuto niente. La situazione è ingarbugliata.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
@Gianco leggi qua
In sede di successione, alla morte della madre gli altri eredi hanno diviso i beni escludendo una casa di abitazione della madre deceduta, in quanto è difficile trovare acquirenti. Il valore dei beni escludendo la casa citata, è stato diviso in parte uguali fra tutti i fratelli e si è stabilito di dividere il valore della casa dopo la vendita. In questa fase io ho liquidato a tutti i fratelli di mio marito la parte ricevuta in più come anticipo di eredità del valore della casa che gli era stata donata in vita, anche se c'è stata qualche contestazione.
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Continuo a non capire perché nel conteggio l'immobile che dovrà essere venduto e sul quale tu non hai alcun titolo, non è stato incluso. Probabilmente non avresti dovuto sborsare niente.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
La situazione è ingarbugliata.
ecco hai detto una cosa giusta. Poi tu ci metti del tuo raccontando a spizzichi e bocconi la situazione,
Gli altri figli, dopo la morte di mia suocera, inizialmente, non essendo a conoscenza del testamento lasciato da mio marito a mio favore, era intenzionati a contestare la donazione, in quanto secondo loro non avrebbe potuto dare un bene indiviso e non poteva essere nella sua disponibilità. In realtà era in regime di comunione di beni con il marito, deceduto anni prima, quindi aveva la disponibilità di questo immobile, diviso in due appartamenti. Uno è stato donato a mio marito. L'altro è stato venduto e l'importo è stato diviso, quando mia suocera era ancora in vita,
Tua suocera rimasta vedova essendo stata sposata in regime di comunione dei beni era già proprietaria del 50% dei beni famigliari a meno che l'immobile fosse arrivato al marito per eredità e di conseguenza, essendo un bene personale fosse soltanto suo. Questa esclusività era operante anche nei confronti di tua suocera qualora l'immobile le fosse arrivato per eredità.
Poniamo il caso che l'immobile fosse stato acquisito dai coniugi in costanza di matrimonio; con la morte di tuo suocero, avvenuta dopo il 19 maggio 1975 (avvento del nuovo diritto di famiglia) e che non aveva fato testamento, la proprietà di quell'immobile avrebbe dovuto essere questa:
- tua suocera 1/2 già suo + 1/3 di 1/2 (del marito) = 4/6
- ai figli 2/3 di 1/2 (del padre) = 2/6 da dividere in parti uguali secondo il numero di figli (non hai specificato quanti fossero i figli di tua suocera compreso tuo marito)
La successione di tuo suocero è stata fatta così?
Se tuo suocero aveva fatto testamento le sue disposizioni testamentarie avrebbero dovuto rispettare le seguenti quote previste dalla legge:
- a tua suocera 1/2 già suo + 1/4 di 1/2 (del marito) = 5/8
- ai figli 1/2 di 1/2 (del padre) = 1/4 = 2/8 da dividere in parti uguali secondo il numero di figli (non hai specificato quanti fossero i figli di tua suocera compreso tuo marito)
- quota disponibile da lasciare a chiunque 1/4 di 1/2 = 1/8
La successione di tuo suocero è stata fatta così?
Incomincia a rispondere poi proseguiamo.
Se la morte è avvenuta prima della operatività del nuovo diritto di famiglia la suddivisione è molto diversa.
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
@Maria Angela Fiori Se tuo suocero è morto dopo il 20 settembre 1975 senza fare testamento, e l'immobile non era un suo bene personale la successione avrebbe dovuto portare ad una composizione della proprietà, come ho già spiegato precedentemente, di 4/6 a tua suocera e di 2/6 da parte di tutti i figli viventi.
Questa suddivisione, se non sono intervenuti degli accordi di spartizione della proprietà, non assegna alcun appartamento, o parte di esso, a nessuno: si chiama comunione ereditaria; ed è caratterizzata dal fatto che ogni erede ha una porzione di proprietà, definita, ma indistinta.
Quindi, se, ripeto, non sono intervenuti degli accordi di spartizione della proprietà, tua suocera era proprietaria di 4/6 dell'appartamento A) e di 4/6 dell'appartamento B).
Se questa è la situazione che risultava alla Conservatoria dei Registri Immobiliari della tua provincia, in seguito alla successione del marito, tua suocera non poteva donare l'intera proprietà di uno dei due appartamenti che componevano l'edificio.
Mi sembra strano che il notaio abbia accettato una donazione di questo tipo.
Ora, poniamo che l'appartamento A) avesse un valore di 150.000 € e che l'appartamento B) ne valesse solo 100.000 di €, ne consegue che l'edificio valendo complessivamente 250.000 € a tua suocera ne sarebbero spettati 166.667 € ( 4/6 di 250.000 =) , questi sarebbero equivalsi al valore della intera proprietà (6/6) dell' appartamento A) (che valeva 150.000 €) più 16.667 € (pari ad 1/6) sul valore della proprietà dell'appartamento B).
Se questa suddivisione ereditaria è stata registrata presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari per accordo tra gli eredi, allora in questo caso tua suocera poteva donare la proprietà dell'appartamento A) a suo figlio tuo marito.
 
Ultima modifica:

Maria Angela Fiori

Membro Attivo
Proprietario Casa
Gent.mi, grazie per le votre risposte. Mi rendo conto che la situazione è complessa e mi prometto di andare da un notaio con le idee un po' più chiare. In sintesi, la madre di mio marito, vedova da 1997 ha lasciato in donazione nel 2000 a mio marito un appartamento del valore di €. 40.000. Ad altri fratelli ha donato altri beni di valore inferiore. C'era l'accordo che in sede di divisione di beni, dopo la morte della madre, avrebbere compensato le quote. Dopo la morte del padre, nella successione i beni sono rimasti indivisi, anche se alcuni sono stati venduti i con la firma di tutti, ma l'importo è stato diviso fra chi non aveva avuto dei beni come anticipo della eredità.
La donazione dell'appartamento è stata registrata ed è stato accatastato a nome di mio marito. Alla morte della madre, i figli hanno stabilito di mettere insieme il valore di tutti i beni, meno un appartamento, in quando abita una sorella e di suddividere fra tutti i fratelli in parti uguali (compreso mio marito, deceduto un anno prima della madre) la somma spettante. Il valore considerato della casa donata a mia marito è quello attuale, dei beni venduti quello del periodo della vendita.
I fratelli di mio marito sono 9 ed era molto complicato intervenire con altre proposte in quanto ritenevano di avere subito un torto dalla madre e che avrebbero potuto annullare la donazione. Ho trasferito ai fratelli, meno che ad uno, la quota spettante considerando il valore ricevuto in più da mio marito. È stato deciso che l'appartamento rimasto fuori verrà diviso fra tutti i fratelli. Non ho la certezza se verrà compreso mio marito. Ci sono dei vizi di forma in tutto l'iter a partire dagli accordi non formalizzati, però esistono dei verbali dove vengono specificate le somme percepite da ognuno. Vorrei avere la certezza di un equa suddivisione prima della vendita dell'immobile rimasto fuori dalla divisione e del versamento della quota che ancora devo liquidare.
Ho fatto dei calcoli considerando la quota spettante a mio marito dopo la morte del padre: 2/3 diviso 9 della metà del patrimonio. Come devo procedere?
Scusate per l'esposizione ma è complicato sintetizzare.
Grazie
 

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