Si ma per essere accatastato in A/6 il proprietario deve avere quei requisiti...l'ultimo fabbricato (privo di rendita) che ho accatastato, proprio perchè il proprietario non era ne imprenditore agricolo e ne coltivatore o affine, l'ho si accatastato ma come A/4, che era la categoria più bassa disponibile in quel Comune. Era stata pensata così poichè la casa era un vero rustico (senza porte, finestre, impianti ecc. uno scheletro. L'unica cosa che ho potuto fare visto che risultava pure seconda casa (proprio perchè non abitabile) è stato quello di chiedere l'inagibilità.Onde evitare che molti facessero i furbi e non pagassero l'IMU su questi fabbricati rurali iscritti nel catasto terreni, è stato previsto, a carico dei proprietari, il passaggio dal catasto terreni al catasto fabbricati rispettivamente in categoria A/6 per le unità abitative e in categoria D/10 per il rurale strumentale.
Non potevo non far niente proprio perchè c'era la lettera del Comune dove ti diceva espressamente che avendo fatto incrocio con le banche catastali (che a loro volta le fanno anche con l'AGEA (L'agenzia per le erogazioni in agricoltura) vengono a sapere se su quel terreno dove sito quel fabbricato c'è un'attività agricola...se manca ecco che si perdono i requisiti di ruralità.
Quando il catasto ha aggiornato e continua a farlo, l'elenco sulle rendite colturali dei terreni agricoli ha fatto il medesimo controllo, incrocio con i dati dell' AGEA.
Fino al 2011 il riconoscimento del requisito della ruralità era condizionato all'attribuzione della categoria catastale A/6, se fabbricato abitativo, o D/10, se fabbricato strumentale (art. 7, commi 2-bis, 2-ter, 2- quater, del decreto legge 70/2011).
Tale norma è stata abolita dal 1° gennaio 2012.
Tuttavia, ai sensi dell'art. 13 del Dl 201/2011, per il riconoscimento della ruralità è necessaria l'apposita annotazione in catasto; a tal fine i proprietari dovevano presentare idonea certificazione entro il 30 settembre 2012 ovvero dovevano dichiarare le costruzioni iscritte nel catasto terreni entro il 30 novembre 2012.
In realtà già prima del 2011 non bastava aver la classificazione in A/6 o D/10 ma dovevi dimostrarla (con i requisiti, poi come al solito non in tutte le provincie la direttiva centrale si applica allo stesso modo, chi si muove prima, chi dopo chi è rimasto fermo) tant'è vero che già almeno dal 2008 che si va avanti con proroghe sui fabbricati ex rurali, ogni anno sembra sempre l'ultimo...e dicono che non prorogheranno più poi prorogano sempre. Il fatto è che un "rustico" quindi niente serramenti, niente impianti, neache allacci alle utenze, non dovrebbe neanche essere accatastato come A/4 (come mi era stato imposto) ma niente.
Si parla tanto di IMU su prima casa, maci non scandalizza di dover pagare un IMU seconda casa su questi fabbricati (il più delle volte ereditati da nonni o zii che facevano di mestiere gli agricoltori) che manco hanno dei bagni o allacci agli impainti...questi edifici sono degli scheletri e sono ne più ne meno come gli edifici in corso di costruzione F/3, semplicemente non sono mai stati "finiti".