Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
il comma 1 dell'art. 887 c.c. stabilisce, che se di due fondi posti negli abitati uno è superiore e l'altro inferiore, il proprietario del fondo superiore deve sopportare per intero le spese di costruzione e conservazione del muro dalle fondamenta all'altezza del proprio suolo, ed entrambi i proprietari devono contribuire per tutta la restante altezza.
Il comma 2, poi, precisa che il muro deve essere costruito per metà sul terreno del fondo inferiore e per metà sul terreno del fondo superiore.
Secondo un costante orientamento della corte di Cassazione la disciplina in tema di regime delle spese relative al muro di confine e sostegno, contenuta all'art. 887 c.c., non trova applicazione nelle seguenti situazioni:
1. quando la creazione di un dislivello ex novo (ovvero l'aumento dell'originario dislivello naturale) sia opera del proprietario del fondo inferiore. In questo caso incombe esclusivamente su questo proprietario l'onere della realizzazione e della successiva manutenzione del muro di sostegno della scarpata da lui stesso creata (oppure da lui stesso resa maggiormente soggetta a smottamenti);
2. quando il muro sia stato costruito esclusivamente sul suolo di uno dei due fondi, sia esso quello inferiore, sia esso quello superiore. In questo caso sussiste la proprietà esclusiva del muro in capo al proprietario del fondo su cui esso sorge, il quale sarà onerato di tutte le spese;
3. quando il muro sia stato costruito dal solo proprietario del fondo inferiore di sua autonoma iniziativa, allo scopo di realizzare una struttura necessaria, o quantomeno utile, per il proprio fondo. Anche in questo ultimo caso la costruzione e la manutenzione del muro con le relative spese sono interamente a suo carico.
Dalle foto postate io vedo un muretto in pietrame a contenimento di un pendio molto accentuato; a valle del muretto il terreno sembra semipianeggiante.
In ogni caso le opere sul terreno franoso non hanno alcuna attinenza con il servizio di distribuzione del gas.
"Ogni spesa di installazione, sbancamento e interramento, opere murarie, impianti idraulici e/o elettrici, pratiche amministrative ed eventuali imposte, e comunque ogni spesa necessaria all'avvio del servizio comune viene divisa in parti eguali dai contraenti, secondo quote di pari importo relative alle singole unità immobiliari utilizzatrici (singole utenze e contatori). Egualmente in parti eguali sarà divisa in futuro ogni spesa finalizzata alla manutenzione dell'impianto e ulteriori eventuali spese per pratiche amministrative ed eventuali imposte"
Ripeto avete bisogno di un tecnico per verificare che il movimento franoso non sia dipendente dalla installazione dei bomboloni.
 

Gugli

Membro Attivo
Grazie per la risposta!!!
In effetti abbiamo saputo che anni addietro è stato interpellato un tecnico - geologo dai proprietari del terreno dove è stato installato l'impianto a gas, che ricordo serve più unità immobiliari, con esito abbastanza allarmante in quanto ha sollecitato il ripristino dei muri di contenimento a monte e a valle dei serbatoi del gas... a causa di un movimento franoso che ha spostato il pendio di un centimento.
La motivazione per cui ancora i proprietari del fondo insistono a chiedere la nostra quota è la seguente:
- "se non fossero stati fatti i lavori di ripristino della muratura di contenimento dietro ai contatori dei serbatoi, addio impianto a gas... sarebbe franato tutto!"
Quindi secondo loro i lavori eseguiti rientrano nella manutenzione e negli accordi!
(detto tra noi: "se la collina viene giù noi dobbiamo partecipare al ripristino dell'assetto idrogeologico di una proprietà altrui perchè lì si trova il nostro serbatoio del gas?")
...addirittura inizialmente avrebbero voluto mettere nella quota anche i lavori del muro di confine con la strada a valle dell'impianto.
C'è da precisare che queste sono case vecchie e il muro di contenimento della foto era di vecchia data.
Ma come facciamo a sapere se è l'impianto la causa del movimento del terreno ... che è lì già da quasi 13 anni, se non dover incaricare un tecnico di parte che costerà più della quota richiestaci?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
mi sembra di aver capito che l'installazione dei serbatoi serve sia la proprietà del terreno che le abitazioni alienate dai medesimi proprietari.
Se il movimento franoso coinvolge una porzione del versante più grande dell'area sulla quale sono stati piazzati i serbatoi non è la loro installazione che ha innescato la frana.
Se il movimento franoso interessa solo la parte a monte dell'area sulla quale sono stati installati i serbatoi si ricate nel punto 1) del mio intervento precedente.
Ora l'onere degli interventi spetta ai propietari del fondo più basso; chi è il proprietario?
Gli accordi parlano di spese e lavori inerenti il servizio di distribuzione del gas; ora l'intervento di messa in sicurezza del versante se il movimento era antecedente alla installazione dei serbatoi, oppure, anche se posteriore alla loro installazione interessa una porzione di versante molto più grande dell'area sulla quale si è lavorato per l'installazione, deve essere a carico dei proprietari del terreno.
Poi sembra che questa sia diventata una questione di principio; e le questioni di principio hanno un loro prezzo: decidete se abbozzare spendendo pochi euro oppure se consultare un Geologo/Ingegnere geotecnico che potrebbe costare di più e se volete ricorrere al giudice che costa ancora di più.
 

Gugli

Membro Attivo
Inanto grazie per la risposta... dunque, provo a spiegare meglio:
i proprietari del terreno richiedenti il contributo delle spese per i lavori di ripristino del dissesto effettuati più di un anno fà ....nel 2003 si sono offerti di far installare l'impianto a gas con relativi serbatoi aa altre 4 Unità immobiliari circostanti oltre la loro che altrimenti non avrebbero avuto la possibilità di ricevere questo servizio per mancanza di terreno intorno alla loro casa (si tratta di un piccolo paesino di montagna), a spese condivise sia di installazione che di tutta la manutenzione che si rendesse necessaria nel corso del tempo. Dopo 12 anni è saltato fuori questo problema e poichè non siamo riusciti a contattare chi ha realizzato il lavoro per capire meglio il da farsi in base a ciò che è stato fatto non possiamo sapere con certezza quando è iniziato il movimento del terreno ma sappiamo che l'evento interessa sia la proprietà dove insiste l'impianto che quella accanto ... il che farebbe pensare che i serbatoi non sono esattamente la causa scatenante della frana!
Per il momento stiamo prendendo tempo per far capire che non siamo disposti a contribuire così facilmente ad un problema che ci riguarda marginalmente poichè quei precisi lavori li avrebbero dovuti affrontare anche in assenza dei serbatoi come manutenzione straordinaria in presente di questo particolare dissesto, o mi sbaglio?
Quindi ricapitolando il terreno a monte e a valle dell'impianto è dei medesimi proprietari che chiedono la nostra quota insistentemente convinti che si tratti di manutenzione dell'impianto secondo gli accordi stipulati all'epoca.
Vedremo se, data la cifra esigua, ci conviene tacitare il tutto con la precisazione che quel contributo è di natura del tutto 'straordinaria' poichè se si dovessero ripresentare una prossima volta a lavori fatti e senza coinvolgimanto alcuno 'ante operam' si potrebbero trovare di fronte ad un diniego assoluto. E magari metterlo per iscritto?
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Discussioni simili a questa...

Le Ultime Discussioni

Alto