In realtà la corretta applicazione dell'IVA "mista" è un po' più complessa di come l'ha spiegata @Nemesis .
Innanzitutto bisogna capire se, oltre il videocitofono (unico bene significativo), la ditta fornirà anche altre componenti (minuterie, cavi, accessori, ecc.) e identificare se queste sono parti che assumono "autonoma rilevanza" rispetto al bene significativo.
In tal caso, il loro valore va conglobato alla manodopera e potrà godere anch'esso dell'IVA agevolata.
In secondo luogo l'importo del bene significativo su cui si applica l'IVA agevolata non è quello cui la ditta lo rivende al cliente ma, "nel caso in cui il fornitore non produca il bene significativo, bensì acquisti lo stesso da terzi, il valore del bene, ai fini dell’individuazione dell’aliquota IVA applicabile, non può essere inferiore al suo valore di acquisto" e bisogna "escludere dal valore del bene significativo - OMISSIS - il margine aggiunto dal prestatore al costo di produzione o al costo di acquisizione del bene significativo per determinare il prezzo finale di cessione dello stesso al cliente/committente (il c.d. mark-up). Ciò che rileva, dunque, è solo il costo “originario” del bene significativo, sia esso di produzione ovvero di acquisizione presso terzi." (cfr. Circolare Agenzia delle Entrate 15e del 12/07/18).
Per cui attenzione perché, se il fornitore applicasse l'IVA 22% all'importo del bene comprensivo del suo "mark-up" (=ricarico di vendita), il cliente ci perderebbe.
Addirittura, questa differenza potrebbe portare ad un'equivalenza (se non ad un valore maggiore) tra i costi che possono godere d'IVA agevolata (manodopera + beni con autonoma rilevanza) e i costi del bene significativo, imputabili in fattura così come sopra riportato.
Il che consentirebbe al cliente di godere sull'intero importo fatturato dell'IVA 10%.
Per cui consiglio vivamente a @basenji di chiedere al fornitore se sia informato come si deve su questi concetti.
Per esperienza, oltre la metà delle fatture dei clienti che mi passano sotto mano presentano errori proprio sull'esposizione del valore dei beni significativi (ovviamente a sfavore del cliente, perché comprendono quasi sempre il mark-up del fornitore).
Innanzitutto bisogna capire se, oltre il videocitofono (unico bene significativo), la ditta fornirà anche altre componenti (minuterie, cavi, accessori, ecc.) e identificare se queste sono parti che assumono "autonoma rilevanza" rispetto al bene significativo.
In tal caso, il loro valore va conglobato alla manodopera e potrà godere anch'esso dell'IVA agevolata.
In secondo luogo l'importo del bene significativo su cui si applica l'IVA agevolata non è quello cui la ditta lo rivende al cliente ma, "nel caso in cui il fornitore non produca il bene significativo, bensì acquisti lo stesso da terzi, il valore del bene, ai fini dell’individuazione dell’aliquota IVA applicabile, non può essere inferiore al suo valore di acquisto" e bisogna "escludere dal valore del bene significativo - OMISSIS - il margine aggiunto dal prestatore al costo di produzione o al costo di acquisizione del bene significativo per determinare il prezzo finale di cessione dello stesso al cliente/committente (il c.d. mark-up). Ciò che rileva, dunque, è solo il costo “originario” del bene significativo, sia esso di produzione ovvero di acquisizione presso terzi." (cfr. Circolare Agenzia delle Entrate 15e del 12/07/18).
Per cui attenzione perché, se il fornitore applicasse l'IVA 22% all'importo del bene comprensivo del suo "mark-up" (=ricarico di vendita), il cliente ci perderebbe.
Addirittura, questa differenza potrebbe portare ad un'equivalenza (se non ad un valore maggiore) tra i costi che possono godere d'IVA agevolata (manodopera + beni con autonoma rilevanza) e i costi del bene significativo, imputabili in fattura così come sopra riportato.
Il che consentirebbe al cliente di godere sull'intero importo fatturato dell'IVA 10%.
Per cui consiglio vivamente a @basenji di chiedere al fornitore se sia informato come si deve su questi concetti.
Per esperienza, oltre la metà delle fatture dei clienti che mi passano sotto mano presentano errori proprio sull'esposizione del valore dei beni significativi (ovviamente a sfavore del cliente, perché comprendono quasi sempre il mark-up del fornitore).