Dimaraz

Membro Storico
Proprietario Casa
Mah...che dici?

Mi hai fatto venire in mente le polemiche che esistono in capo hi-fi (suono) con i cultori dei cavi "esoterici".

Ps.
Non è escluso che in caso di eventuale sostituzione di tipologia di impianto ...la ditta ti "venda" anche la sostituzione dei cavi.
Ma un cavo resta un cavo...e un citofono (analogico o digitale) non è di certo un impianto in cui transitano corrrenti "stratosferiche".
 
Ultima modifica:

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Un impianto citofonico è "relativamente" recente. Non è che i cavi sono di quelli a torciglione isolati con la gomma e la stoffa come si usava nei vecchi ferri da stiro. Oppure, come quelli fissati su certi piccoli isolatori di porcellana....
I cavetti citofonici sono del tipo di quelli telefonici e, come dice Dimaraz, non è che al loro interno passano correnti dell'ordine di 20 o 30 A. ma passano tensioni dell'ordine di 12 vcc. e correnti di pochi mA.
Perciò l'unica usura che possono aver subito è quella di qualche chiodo durante il loro tragitto o qualche modifica fatta da qualche sprovveduto.
Opterei quindi per la vetustà del posto amplificato esterno, alimentatore compreso.
 

Luigi Barbero

Membro Senior
Proprietario Casa
Per far funzionare un citofono una tensione ed unacorrente sono sempre necessarie. Quindi, normalmente nel posto esterno (dietro la pulsantiera, ci si troverà un alimentatore che preleva la tensione 220Vca. del fabbricato e la trasforma in 12 o 24 Vcc. e con questa alimenta appunto l'impianto citofonico.
I topi poi, non sono altro che un sinonimo degli sprovveduti di cui al mio precedente post.....
 

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