Ho cominciato a fumare quando avevo 13, 14 anni, come tutti per apparire più maturo. Poi ho smesso la prima volta verso i 18 per poi riprendere dopo un annetto. Fumavo mediamente un pacchetto al giorno, sempre rigorosamente con filtro. Nel 1975 di punto in bianco ho smesso repentinamente di fumare evitando la tortura del diminuire gradatamente il numero di sigarette. Un anno dopo con lo stesso metodo ha smesso anche la mia fidanzata. Il momento peggiore lo si vive la prima e la seconda settimana, poi ci si abitua e gradatamente diminuisce il disagio.
Sono convinto che se si vuole smettere bisogna dare un tagli netto, nell'altro modo è una tortura.
Un mio collaboratore, accanito fumatore con un pacchetto e mezzo al giorno, da me più volte invitato a smettere anche perché non permetto che si fumi nel mio ufficio ha trovato un alto sistema.
E' single, molto parsimonioso. Un giorno rientrando dopo un'uscita per lavoro, mi ha comunicato con soddisfazione di aver deciso di smettere di fumare in modo drastico. Evidentemente meravigliato, gli ho chiesto come mai solo ora dopo ripetuti inviti avesse deciso da dare un taglio senza alcun preavviso. La spiegazione mi ha lasciato basito. Si è accorto che con oltre 5 € al giorno veniva a spendere oltre 150 € al mese e 1800 € l'anno. Per questo motivo ha sofferto alcune settimane, ma ha smesso. Ormai sono passati tre mesi e quindi credo che sarà da annoverare dei nostri.