Quello che non è emerso è se la corte quando era unica avesse il passo carrabile; e come mai, in caso positivo, il postante iniziale nell'atto di divisione della proprietà non si sia riservato il diritto di uso del passo carrabile e di accesso carrabile sul pezzo di terreno rimasto all'altro fratello, cosa fondamentale per la sua proprietà. NON CREDI???
Riepilogando:
- nel primo post
@ValerioBi nella seconda copia della planimetria,
denuncia di variazione (immobile già urbano) indicava "
Cancelli privati dei rispettivi giardini" in verde e "
Cancello accesso esterno" in rosso, indicando chiaramente l'esistenza di uno spazio ad uso comune;
- nel #6 scrivo: "Quello in giallo, riferendomi a quello precedente nel quale
@marcanto #5 aveva colorato lo spazio intermedio fra i tre cancelli schematizzati, la cui posizione è presunta
Quello in giallo dovrebbe essere b.c.n.c. alle due corti urbane.
Soluzione verosimile ed il postante apprezza l'ipotesi. Confermandola?
Le altre ipotesi restano solo tali. Logica vuole che lo spazio rappresentato fra i cancelli debba essere un BCNC.
Forse non ti sei avveduto ma nella planimetria catastale nr 1 allegata dal postante, in basso a sinistra c'è scritto DENUNCIA DI VARIAZIONE. Mi sembra legittimo supporre che quella planimetria catastale si riferisca alla delimitazione della proprietà del piano terra del postante medesimo. Il BCNC si segna in caso di spazi comuni a disposizione di diversi comproprietari: in questo caso è altrettanto probabile ipotizzare che l'Atto di Variazione sia stato presentato conformemente alla suddivisione ereditaria tra i due fratelli. quindi quando la corte di piano terra era tutta del genitore il BCNC non aveva ragione di esserci e con la divisione ereditaria, avendo ciascuna parte di corte un suo proprietario, mancava il presupposto di comproprietà della parte per poter essere BCNC. Salvo un clamoroso errore del Geometra che ha redatto l'ATTO DI VARIAZIONE.
E' evidente che fintanto che il cortile era unito non esistevano subalterni perché probabilmente nel suo insieme era cortile dell'unità immobiliare se unica abitazione o BCNC alle diverse unità immobiliari urbane.
Ma nel momento in cui è stato diviso, avendo un unico accesso dalla via pubblica o privata è stato necessario prevedere uno spazio comune per disimpegnare i due cortili, che sarebbe potuto essere o BCNC o di proprietà di uno dei due ma gravata da servitù di passaggio per l'altro.
La planimetria "denuncia di variazione lascia supporre che derivi dal frazionamento del cortile intero che avrebbe dovuto generare le due planimetrie dei cortili con i rispettivi subalterni e lo spazio comune antistante, logicamente BCNC che non si vedrà nelle due planimetrie, ma apparirà solamente nell'
elaborato planimetrico e indicato nell'
elenco dei subalterni.
E' evidente che le cose sono state fatte di comune accordo, magari bypassando i regolamenti comunali, e senza pensare alle complicanze giuridiche nel momento delle alienazioni delle rispettive proprietà. Infatti la paura di @ValerioBi è che il nuovo proprietario gli impedisca il passaggio.
I cortili interni possono essere divisi senza ottenere alcuna autorizzazione dal comune: l'importante è non realizzare opere murarie, tipo recinzioni. Diverso è il discorso per i terreni agricoli per i quali bisognerebbe rispettare certi vincoli. Ma qua il discorso è lungo.