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Daniele 78. Provo ad aggiungere un'altra pillolina della mia ventennale ricerca storica sul problema della legge 633/41. Il privilegio trasformatosi in diritto ottenuto dal binomio Autore-Editore con la prima legge del 1865 venne contestato aspramente dagli intellettuali (non tutti) dell'epoca...Gli esecutori che erano in buona sostanza colpiti indirettamente dal provvedimento non dettero molta importanza perchè in quel tempo in un modo o nell'altro per concretizzare o materializzare l'evento sonoro vi era
bisogno del loro apporto esecutivo. Quindi che ci fosse anche
la parte per il compositore...nel biglietto teatrale...era di poco conto. Cominciarono a rendersi conto dell'enormità quando si accorsero che la legge prevedendo solo pochissime eccezioni (risibli: da pugno sui denti...) (*) li penalizzava decurtando occasioni di lavoro nel privato e cioè: il matrimonio e similari... a casa o al ristorante...ritrovi pubblici....circoli .ecc...Era l'ambito minore che
ho denominato "STRADA" (per esecutori di non eccelso grado o all'inizio della carriera...ma più che sufficienti per un decoroso ascolto...) in contraopposizione a quello maggiore che ho denominato "TEATRO". ( per i grandi e famosi interpreti...). Si realizzava una specie di schiavismo: mentre
il medico, l'avvocato, l'architetto ecc....Giuseppe Verdi ....così pure il falegname, il contadino, il muratore ecc...G.Verdi.., così pure il compositore G. Verdi potevano prestare i propri servizi a chicchessia senza chiedere preventivi permessi onerosi...il pianista (o altri strumentisiti) Giuseppe Verdi
doveva chiedere anche per interposta persona (il committente) il permesso
a pagamento con obbligo di rendicontazione...ecc... L'eccesso è nel concetto di pubblica esecuzione concepito come qualsiasi luogo aperto al pubblico, che determina il PIGLIATUTTO...,mentre, per riservare qualche briciola agli esecutori e di conseguenza ai fruitori, andava modificato come segue:
E' esecuzione pubblica l'evento precomunicato con avviso esposto al pubblico (le locandine) e l'indicazione del titolo e dell'autore...: esempio:
Il giorno 15 sett.c.anno, si rappresenterà l'opera "Le nozze di Figaro" del
maestro W.A.Mozart: Mozart va pagato...!!! Dopo la serata,il clavicembalista con cantanti e altri esecutori si recano nella trattoria e mentre aspettano che l'oste prepara il goulasch o altro, adocchiato un clavicembalo improvvisano alcuni passi che erano in discussione...i pochi avvinazzati avventori colpiti da tanta maestria ascoltano inebriati...Ebbene
questa non dovrebbe (per me non deve) essere considerata una esecuzione
pubblica... e Mozart (o altri autori del momento)non prende niente. Questa è la modifica che invoco da anni...e se passasse, i locali pubblici, gli studi professionali con sottofondo radiofonico, gli alberghi ecc. non pagherebbero più nulla per un riuso che diventa un abuso:
Le emittenti pagano fino all'ultimo secondo e non si può pagare una seconda volta (moltiplicata per...) per la stessa trasmissione...Sarebbe differente se
il titolare organizzasse uno spettacolo debitamente pubblicizzato...perchè rientrebbe nell'ambito TEATRO...Avrei tante altre cose da dire...per ora mi fermo, specifico quali sono le eccezioni da (*)pugno sui denti che la legge consente per l'esonero: 1) L'0spizio; 2) il convitto (la scuola), 3) la casa: solo per la ristretta cerchia familiare e senza scopo di lucro. Rimando a
una futura eventuale riproposizione dell'argomento, i miei commenti con relativi pugni sui denti sulle tre eccezioni concesse dal legislatore. Alla prossima. Quiproquo.
 
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Daniele 78

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http://www.corriere.it/tecnologia/e...re-08664888-8f0b-11e3-8c4a-c355fa4079e9.shtml
ma perchè chi produce uno smartphone dovrebbe pagare alla SIAE l'obolo per permettere all'acquirente di scaricare film o canzoni??
L'acquirente già paga il corrispettivo per l'acquisto di copia digitale (giustamente) per sentire l'autore preferito, ma chi produce perchè dovrebbe pagarlo??
A Gino Paoli non basta avere ancora lo stipendio da parlamentare (che gli diamo ancora) ora vuole anche il pizzo da chi produce??
Io certe affermazioni non le capisco...

...un pò come se i Professionisti Tecnici (Geometri, Architetti, Ingegneri e Periti) chiedessero l'obolo ai produttori di penne, matite e pennarelli o CAD, SOLO perchè oltre a scrivere su carta permettono anche di disegnare edifici...ma stiamo scherzando???
Mi pare assurdo...eppure per alcuni (vedi il buon Paoli) SEMBRA pure normale.
 
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jac0

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http://www.corriere.it/tecnologia/e...re-08664888-8f0b-11e3-8c4a-c355fa4079e9.shtml
ma perchè chi produce uno smartphone dovrebbe pagare alla SIAE l'obolo per permettere all'acquirente di scaricare film o canzoni??
L'acquirente già paga il corrispettivo per l'acquisto di copia digitale (giustamente) per sentire l'autore preferito, ma chi produce perchè dovrebbe pagarlo??
A Gino Paoli non basta avere ancora lo stipendio da parlamentare (che gli diamo ancora) ora vuole anche il pizzo da chi produce??
Io certe affermazioni non le capisco...
Bisognerebbe sentire come la pensa Paola Quattrini, forse è il cognome che provoca certe avidità.
 

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