Per la parte "tattica" ha ragione Jrogin. Per quanto invece riguarda la predisposizione degli allacci, funziona così: Il costruttore fa richiesta di forniture per n appartamenti. L'Enel esegue un sopralluogo, comunica al costruttore che dovrà pagare una certa cifra (quota distanza) per portare l'energia stessa nello stabile. Questa cifra è variabile in funzione della distanza che c'è fra le nuove utenze e la più vicina cabina di trasformazione che sia entrata in servizio entro il 1986 (a meno di modifiche legislative intervenute nel frattempo, ma non mi sembra). Appena pagato tale contributo, l'Enel provvede ad eseguire i lavori di posa e l'alimentazione dei contatori. Gli acquirenti degli appartamenti, stipuleranno poi, individualmente, i relativi contratti di fornitura, corrispondendo all'Enel la sola "quota potenza". Ossia un importo in funzione della potenza impegnata (3 Kwh, 4,5Kwh, 6 Kwh ecc. ecc.) L'attivazione, con i moderni contatori è quasi immediata in quanto viene gestita da centrale e non necessita più che un operatore si rechi sul posto. Il costruttore, si potrà rivalere (alcuni lo fanno, altri no) sugli acquirenti per farsi rimborsare la loro parte della predetta "quota potenza".
Tutto ciò detto, intanto oltre a quanto detto dagli amici che mi hanno preceduto, chiederei al costruttore notizie sugli allacci. Se la risposta non ti soddisfa puoi anche chiedere all'Enel. Ti diranno a che punto sta la pratica di allacciamento, se occorrono permessi particolari, ecc. ecc. e, soprattutto quando prevedono di eseguire i lavori.
Tutto ciò detto, intanto oltre a quanto detto dagli amici che mi hanno preceduto, chiederei al costruttore notizie sugli allacci. Se la risposta non ti soddisfa puoi anche chiedere all'Enel. Ti diranno a che punto sta la pratica di allacciamento, se occorrono permessi particolari, ecc. ecc. e, soprattutto quando prevedono di eseguire i lavori.