...caso mai in difetto...
la tua esortazione è ricevibile solo dai proprietari in grado di sostenere i costi fissi inerenti gli immobili
Questo l'hai già scritto parecchie volte ed è ovvio; ma se uno non è in grado di sostenere i costi di un immobile (che, si suppone, non sia la prima casa, visto che lo loca), meglio che non lo acquisti o, se già acquistato, che lo venda. D'altra parte la mia "esortazione" dovrebbe portare alla presa di coscienza della situazione da parte dello Stato (globalmente inteso) ed alla sua sostanziale modifica in tempi non lunghi (se nessuno affittasse più verrebbe fuori alla grande il "bubbone" e si creerebbe un problema "sociale", che lo Stato dovrebbe risolvere in qualche modo, forse inizialmente facendo il cattivo e aumentando le tasse sugli sfitti o sequestrandole; ma la cosa non credo che potrebbe durare a lungo, altrimenti saremmo in Russia o Corea del Nord).
i rischi di morosità sono molto bassi.
Te beata, te fortunata! Vorrei essere te con una gamba di meno! A Roma la situazione non è quella che descrivi....anzi...
con redditi degli inquilini compatibili col canone richiesto
Non è il locatore che deve adeguare il canone ai redditi degli inquilini, naturalmente evitando canoni spropositati e/o fuori mercato: sono questi ultimi che devono scegliere locazioni alla loro portata, invece di scegliere gli immobili che più gli aggradano eppoi non pagare quanto dovuto, cosa che, almeno a Roma, accade almeno nel 30-40% dei casi, con i cosiddetti "inquilini professionisti", che, ormai, in zona sono la maggioranza.