cambia parecchio...non tanto perchè la risposta assuma più valore (anche i "professionisti" sbagliano)...quanto nel tono delle repliche (sono più "comprensivo" con chi non si fregia di titoli).
Logica:
-la proprietaria del fondo servente assume che il diritto di passaggio (a scopo produttivo) in forza della servitù del suo fondo debba essere limitato alla sola lavorazione del fondo "dominante".
Ti risulta che esista un limite al numero di "passaggi giornalieri"?
Affermi che fotografa o riprende il transito con un telefonino...dimostrando cosa se non il mero transito?
Che succede se l'agricoltore contesta che è passato per comunque intervenire o anche solo ispezionare il fondo dominante ?
Dove trovi scritto che l'accesso debba avvenire solo per la contestuale lavorazione del terreno?
Dove trovi scritto che una volta fatto l'accesso...il "dominus" debba tornare indietro, fare un lungo giro per poi accedere ai fondi che ha in gestione ma che sono dotati di accesso diretto alla pubblica via?
Sei al corrente che si può imporre una servitù di passaggio anche se il fondo non è intercluso?
Sorvolo sul fatto se io abbia titoli o meno e prendo atto, dal linguaggio che usi e dal tuo modo di argomentare, che tu ne possiedi.
Rispondo alle tue domande.
Non ho mai scritto di numero di passaggi giornalieri/settimanali/mensili/annuali.
E' palese che le riprese devono documentare l'intero tragitto "non corretto" e non solo il semplice transito sul tratto gravato da servitù.
Quando parlo di lavorazione del fondo è da intendere in senso generale, mi riferisco all'intero ciclo di lavorazione (può essere aratura, semina, concimazione, irrigazione, sorveglianza, raccolto).
Per le successive due domande rileggi meglio il mio post iniziale.
Sono al corrente che si può imporre una servitù di passaggio anche se il fondo non è intercluso, ma solo se l'accesso esistente è divenuto più incomodo ed oneroso e comunque va indennizzata.