In tutte le umane cose i diritti vengono normalmente scritti da qualche parte. Perciò, o alla Conservatoria o da qualche altra parte, ci saranno senz'altro carte che parlano. Diverso è il concetto di "praticità" e di "convivenza civile". Presumo che tu abbia il diritto di accedere ad uno spazio comune ad altri condomini, ma non di prolungare la tua sosta oltre il normale svolgimento di operazioni di carico/scarico. Tutto ciò dovrebbe rilevare dagli atti di compravendita e di regolamento di condominio. Del resto se tu abitassi nella tua casa e dovessi portarvi una persona con disabilità grave, che ti potrebbe negare il consenso ad entrare mediante un telecomando far scendere/risalire la persona con handicap ed andartene con la macchina?
Se proprio si dovesse arrivare "alle brutte" credo che nessun Giudice eviterebbe di applicare una legge cd. "abbattimento delle barriere architettoniche..." ordinando al Condominio resistente di concederti il passo.
Inoltre, io proverei a chiedere il telecomando offrendo la partecipazione alle spese della barriera (manutenzione energia ecc.) oltre che, ovviamente, la spesa del telecomando stessa.