pais10

Nuovo Iscritto
Aggiungo a quanto è stato detto che forse sarebbe il caso che, per dipanare queste controversie, i quattro proprietari si riunissero in assemblea
Gianni è una testa calda, lo vorrei vedere ad una riunione dove altri (a maggioranza) decido per lui....
E poi gli altri due condomini abitano lontano e non so se sarebbero disponibili a riunirsi, per me non ci sarebbero problemi.



stabilire almeno:
1) di dare l'incarico a un tecnico per la redazione delle tabelle millesimali
2) di redigere un regolamento di massima per disciplinare l'uso delle parti comuni
3) come debbano essere ripartite le spese per la manutenzione delle scale (pulizia e illuminazione)
4) nominare uno tra i quattro proprietari (ovviamente chi risiede tutto l'anno) quale amministratore pro-tempore, non retribuito, al quale affidare l'incarico di tener conto delle spese comuni per poi ripartirle in base ai millesimi tra i quattro proprietari ed eventualmente quello di richiedere il codice fiscale del condominio.

E se provassi a far rispettare le norme generali rispetto a tali punti? Sarebbe già un passo in avanti. Giusto per far capire a Gianni che non è più proprietario di noi che non ci viviamo.
Fatta la tabella dei millesimi esisteranno delle norme generali a cui far riferimento. O no? Non sono applicabili?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
Salvo che MOLTO spesso gli Amministratori non svolgno l' attività loro propria di far applicar il regolamento e o di salvaguardare i diritti di tutti i condòmini. Molto spesso sono acquiescenti alla volontà del
proprietario più potente, o anche influente e minaccioso.
Questo purtroppo è vero. Tuttavia è una valutazione che può essere applicata a tutte le professioni: non tutti gli avvocati sono Perry Mason e non tutti i medici sono dei Dottor Kilder. Per quanto riguarda gli amministratori c'è sempre la volontà della maggioranza assembleare che va eseguita. Non rientra nei compiti dell'amministratore portare avanti istanze che uno o pochi condomini non hanno il coraggio di portare avanti indicendo una assemblea e facendo mettere all' ordine del giorno i problemi di cui vogliono discutere. L'occupazione, magari in forma stabile, di spazi comuni da parte di un condomino è un fatto che non ha bisogno di imput da parte dell'assemblea per far attivare l'amministratore affinché cessi l'abuso. Tuttavia l'amministratore non può ogni tre mesi visitare il condominio all'improvviso per verificare che qualche condòmino abbia fatto qualche furbata: devono essere i condòmini che segnalano.
 

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