Gianco

Membro Storico
Professionista
Mah.... io credo che il possessore prima debba farsi riconoscere il diritto di proprietà, magari per avvenuta usucapione, e quindi regolarizzare la planimetria catastale. Altrimenti a quale titolo il possessore fa registrare una nuova unità immobiliare?
L'immobile, definito, esistente e posseduto dalla stessa persona, ma mai censito, per regolarizzarne la posizione si può integrare con una planimetria catastale con variazione per errata rappresentazione grafica. E tutto si risolve senza alcun problema. Il condominio non può vantare alcun diritto su una proprietà privata, ancorché ignota.
Non occorre usucapione!
 

moralista

Membro Senior
Professionista
Forse non oh! capito bene la DOMANDA?
Se un locale non esiste e non c'è un proprietario, come si può regolarizzare con una variazione grafica?
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Immagino che il fabbricato del 1700 abbia comunque subito qualche ristrutturazione ad oggi (visto che era abitato) almeno penso, avete controllato in Comune per sapere se c’era qualcosa?
Lo so è poco probabile ma non è detto che non ci sia niente, poi oggi per accorpare anche parte d’immobile occorre avere comunque le stesse verifiche che si fanno per la compravendita d’immobili!
 

Gianco

Membro Storico
Professionista
Potrebbe essere che sia sempre esistito e che il tecnico lo abbia omesso, vuoi per dimenticanza o perché intendeva unirlo ad un altro adiacente che poi non ha avuto seguito. Comunque non essendo un nuovo fabbricato che si è creato dal nulla, ma semplicemente un'omissione se ne dichiara la variazione DOCFA per "errata rappresentazione grafica". E' perfettamente regolare.
 

fausto c

Membro Attivo
Proprietario Casa
Capisco lo sgomento di molti, ma a Napoli molti antichi palazzi appartenevano in origine ad una sola famiglia. Erano i nobili del Regno che venivano a vivere nella capitale. Nel tempo le proprietà sono state frazionate e non è infrequente che ci siano locali, intercapedini, stanze segrete che non figurano da nessuna parte, tanto meno al catasto, in considerazione del fatto che il catasto napoletano, prima dell'unificazione della Penisola, era prevalentemente descrittivo. Spesso è capitato che qualcuno abbia utilizzato questi spazi di difficile attribuzione senza averne titolo, o che se li sia trovati per caso, magari facendo un lavoro di ristrutturazione. In un'antica casa di famiglia avevamo una intercapedine interpiano di più di 100 mq x 120 cm di altezza....ignota...
 

Daniele 78

Membro Storico
Professionista
Capisco lo sgomento di molti, ma a Napoli molti antichi palazzi appartenevano in origine ad una sola famiglia. Erano i nobili del Regno che venivano a vivere nella capitale. Nel tempo le proprietà sono state frazionate e non è infrequente che ci siano locali, intercapedini, stanze segrete che non figurano da nessuna parte, tanto meno al catasto, in considerazione del fatto che il catasto napoletano, prima dell'unificazione della Penisola, era prevalentemente descrittivo. Spesso è capitato che qualcuno abbia utilizzato questi spazi di difficile attribuzione senza averne titolo, o che se li sia trovati per caso, magari facendo un lavoro di ristrutturazione. In un'antica casa di famiglia avevamo una intercapedine interpiano di più di 100 mq x 120 cm di altezza....ignota...
Se sono alte 120 cm sono non censibili in quanto l’altezza minima per censimento è 150 cm e sono locali di sgombero, locali accessori, non abitabili !
 

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