Gugli

Membro Attivo
salve a tutti
avrei necessità di un vostro prezioso consiglio relativo a penali da introdurre in un accordo privato prima di andare all'atto definitivo dal notaio in sostituzione della proposta dell'acquirente per mano dell'agenzia.

Due cugini stanno vendendo casa ricevuta in eredità dallo zio al 50%; conferiscono mandato in esclusiva ad una agenzia concordando il prezzo. L'agenzia trova un acquirente che propone l'acquisto abbassando il prezzo del 20% dato che l'immobile presenta un piccolo ampliamento non sanabile (di fatto è un abuso anche se minore rispetto al fabbricato ma risolvibile in atto con indicazioni del notaio) con una proposta di acquisto da sottoscrivere da parte dei proprietari dove questi ultimi tenevano all'oscuro dell'abuso gli acquirenti dichiarando uno stato generico dell'immobile rispetto alle norme urbanistico-edilizie! Mentre gli acquirenti pretendevano entro 30 gg dalla sottoscrizione l'immobile conforme quindi in sostanza era una richiesta implicita alla demolizione...!
Pena la restituzione del doppio della cifra versata con caparra confirmatoria... lascio a voi le relative deduzioni.
Nonostante i proprietari non solo ovviamente si siano allarmati da tale comportamento in particolare dell'agenzia... gli acquirenti non mollano la presa: hanno accettato il prezzo e i tempi proposti dai proprietari volendo andare subito al rogito senza accordi preliminari appena avranno l'esito della banca (cosa alquanto sospetta...)
Quindi, per saggiare la bontà delle intenzioni di gente alquanto bizzarra, i proprietari vorrebbero introdurre nell'accordo preliminare, oltre ad altre ovvie garanzie, la seguente penale:
- acconto del 20% del prezzo, restituibile per l'intero sono in caso di esito negativo della banca, altrimenti in caso di recesso dell'acquirente verrebbe incamerato dai venditori. che ne dite?
(... da indiscrezioni si è saputo che si sono spaventati di dover perdere tutti quei soldi ma se le intenzioni sono buone i proprietari si chiedono perchè si dovrebbero preoccupare?) grazie per l'attenzione
 

magia2002

Membro Attivo
Proprietario Casa
Secondo me se l'immobile presenta delle irregolarita' ( abusi edilizi ) sarei io venditore a voler arrivare all' atto senza caparra oppure con una caparra minima ( max 5000,00 Eur ) . A volte puo' succedere esattamente il contrario , acquirenti scaltri danno una bella caparra su un' immobile che teoricamente non sarebbe vendibile perche' appunto presenta degli abusi e pretende il doppio della caparra dal venditore perche' evidenzia le difformita' che il venditore non puo' sanare .
 

magia2002

Membro Attivo
Proprietario Casa
Inoltre mi sembra poco probabile che la banca eroghi un mutuo ipotecario su un immobile con abusi edilizi . Le banche richiedono anche il certificato di agibilita dell' immobile .Se fossi io il venditore sanerei l'abuso prima di vendere . Possono nascere seri problemi anche dopo l'atto .
 

Gugli

Membro Attivo
se i proprietari si fossero fidati della proposta di acquisto formulata dall'agenzia avrebbero avuto solo due scelte: sanare con la demolizione in tempi brevissimi oppure restituire il doppio della caparra pari a più del 20% del totale del prezzo.
Visto che sarebbe stato difficile reperire tale cifra l'ipotetica soluzione sarebbe stata intentare una causa con pignoramento finale ... ecco che gli acquirenti scaltri avrebbero già messo un piede sull'immobile e un cappio al collo dei malcapitati ex proprietari...

Per l'abuso è stato proposto un atto contestuale e che rimanda a quello di vendita con dichiarazione di rinuncia ad adire per vie legali e/o altro con relativa trascrizione in conservatoria immagino a nome dell'acquirente ma non so che valore potrebbe avere nel caso in cui venisse rivenduto a terzi in tempi brevi ...
 

magia2002

Membro Attivo
Proprietario Casa
L'abuso edilizio e' un reato penale e rimane responsabile colui che l'ha effettuato . Non credo che sia sufficente un atto consensuale per non essere piu' responsabile . Fatevi seguire dal vostro avvocato per verificare tutto quanto e trovare le soluzioni che vi tutelino al massimo.
 

Gugli

Membro Attivo
grazie per la risposta
c'è da precisare che l'abuso è stato realizzato circa 60 anni fa e l'autore è deceduto, era lo zio... quindi anche se il reato penale non si prescrive i cugini non hanno responsabilità soggettive... l'avvocato interpellato ha passato la palla al notaio che a sua volta ha partorito la suddetta soluzione
 

moralista

Membro Senior
Professionista
se non è una furbata tra acquirenti e agenzia poco ci manca, prima verificare se è un abuso vero e proprio con l'accesso agli atti in comune, poi verificare se è sanabile 50 e/o 60 anni fa era quasi tutto concesso, un piccolo ampliamento o una piccola difformità in corso dei lavori, poi veniva il tutto aggiornato con il fine lavori
 

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