ubarba

Membro Junior
Proprietario Casa
Buonasera, il quesito è il seguente:
Sono erede con madre e fratelli, di due immobili e alcuni terreni. Vorrei diventare unico proprietario di uno degli immobili, in cui risiedo, rinunciando alla mia quota di possesso dei terreni.
Al momento, ipotizzo un accordo amichevole...
Per questo volevo capire
1) Il valore per il calcolo dell'imposta registro del 1% va determinato da un tecnico, o si può fare semplicemente riferimento al valore di mercato ?
2) se la differenza dei valori delle parti scambiate non è palesemente elevarta, è possibile evitare conguaglio ? In caso di accordo amichevole, sembrerebbe ragionevole..
3) L'imposta di registro va pagata sul totale dei beni oggetto dello "scambio" ? O solo per esempio nel caso mio, solo sul valore dell' appartamento, e non su quello dei terreni.

Grazie in anticipo !!
 

1giggi1

Membro Assiduo
Proprietario Casa
Per le imposte ti può aiutare il notaio al quale ti rivolgerai per i passaggi (quello che prendi e quello che lasci).

Non so di che terreni parli (agricoli, edificabili, pianura, montagna, ampi, piccoli, etc etc), ma tra un appartamento e dei terreni penso che qualche differenza ci sia.

Mi sembra, ma sempre parlando con le info che hai dato, che vuoi avere tanto e pagare poco. In via amichevole gli altri eredi che dicono . . .

Sono interessati alle parti che a te non interessano e la quota è equa o no?
 

Luigi Criscuolo

Membro Storico
Proprietario Casa
se il de cuius non ha fatto testamento gli eredi legittimi acquisiscono la proprietà dei beni ma spesso si genera la comunione dei beni secondo le quote legittime.
Supponiamo che il de cuius lasci la moglie e tre figli; secondo il c.c. al coniuge superstite spetta 1/3 di proprietà su tutti i beni di proprietà del marito, ed ai figli spettano i restanti 2/3 sui medesimi beni appartenuti al loro padre. Di conseguenza al coniuge superstite spetterà 3/9 di proprietà ed al figlio A 2/9, al figlio B 2/9 ed al figlio C 2/9.
Se il figlio A desidera avere i 9/9 di proprietà di un bene ovviamente deve pagare il valore venale (cioè di mercato) dei 7/9 che gli mancano di quello stesso bene. Il pagamento può essere fatto interamente in denaro, conservando la comproprietà sugli altri beni, oppure cedendo agli altri coeredi la parte monetizzata di propria proprietà magari integrata con denaro. Quindi la prima tappa sarà quella di passare da un valutatore immobiliare per vedere se ci sono margini per la permuta,
 

ubarba

Membro Junior
Proprietario Casa
Il mio principale dubbio riguarda il calcolo dell'imposta di registro. Si fa riferimento al valore catastale dell'immabileve dei terreni (agricoli) oggetti dello scambio, oppure al valore di mercato .
Ho letto il primo articolo, ma essendo piuttosto tecnico, non è facile arrivare alla conclusione..
Il secondo punto , circa l'obbligatorietà del conguaglio, non era finalizzato ad evitare conguaglio verso i fratelli, ma ad evitare la tassazione sullo stesso (che non e all 2%, bensì al 9%)
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ho letto velocemente anch'io l'articolo del Sole 24ore: e ne ho dedotto che la definizione dell'imponibile è piuttosto controversa anche per gli addetti ai lavori.
Non sono quindi in grado di darti una risposta certa. In ogni caso puoi calcolare il risultato nelel due condizioni estreme: la più favorevole e quella meno vantaggiosa: chiarirai poi col notaio la soluzione.
 

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