Questo non è del tutto vero.
Secondo la Direttiva garanzie,
1) il venditore risponde di ogni difetto presente al momento dell'acquisto.
2) Ogni difetto insorto entro 2 anni dall'acquisto si intende presente al momento dell'acquisto (ovviamente si escludono i difetti insorti per uso improprio eccetera).
Quindi, se il difetto era presente al momento dell'acquisto, il venditore ne risponde anche dopo il periodo di garanzia. Certo, in questo caso l'onere della prova è a carico dell'acquirente, ma talvolta la prova è insita nel difetto stesso.
Alla mia vettura fu riscontrato un problema al motore. Scoprii che per quel problema la Casa aveva fatto un richiamo e messo a disposizione, gratuitamente, un kit di riparazione, perché il difetto stava nella progettazione inadeguata. Poiché non ero certo che il precedente proprietario avesse fatto installare il kit (si trattava di un residente all'estero, che tornava a casa ogni due o tre anni e quindi la macchina era quasi sempre ferma), dissi al concessionario che avrei preteso il kit gratuito, se fosse risultato che il precedente proprietario non l'avesse installato... Non fecero una piega, nonostante la macchina avesse 13 anni e l'avessi presa usata.
Mio padre portò la sua vettura vecchia di 7 anni dal meccanico ufficiale, per un problema al motore. il meccanico riscontrò che la testata era... rotta in due pezzi. Motivo? Un granulo di sabbia nella fusione, che aveva creato una crepa che a poco a poco si era propagata per tutto il pezzo... la Casa fornì la riparazione gratis.
Ovviamente, il difetto di progettazione è presente già al momento dell'acquisto, in realtà anche prima, al momento del concepimento del prodotto. Anche l'inclusione di un corpo estraneo nella fusione non può avvenire che al momento della costruzione del pezzo.
ma se uno segnala un vizio e l'altro fa orecchio da mercante fino a che non è passato un anno, non credo che ci si possa appellare all'inerzia dell'acquirente.
