in effetti il quesito è stato posto in maniera fuorviante. Ci voleva molto a scrivere: ho comprato un appartamento da madre (usufruttuaria) e figlia (nuda proprietaria); nel rogito è scritto che la consegna dell'unità immobiliare, svuotata di tutte le suppelletili, è stata concordata tra le parti entro e non oltre il 13 settembre del 2016.
Se la consegna della casa è stata procrastinata di circa 1 anno e mezzo (forse anche di più perché non sappiamo la data del rogito) significa che la casa non era disponibile subito e che tu hai accettato una dilazione della consegna.
Poi avete fatto una cosa che non ha senso: tu che non disponi del possesso dell'appartamento hai fatto un contratto di comodato d'uso gratuito (mi auguro con scadenza 12 settembre 2016), con la stessa persona che ti aveva venduto il suo usufrutto e che, presumibilmente, già ci abitava nell'appartamento da te acquistato. Questa persona era coperta dagli accordi sottoscritti; che necessità c'era di fare un comodato d'uso visto che poi tu non possedevi materialmente l'appartamento?
Siccome nel descrivere tutto ciò hai usato la forma impersonale dei verbi molti di noi che hanno letto sono andati a lucciole per lanterne: infatti non capivamo il senso delle tue domande.
In sostanza tu chiedi se è possibile, essendo morta prematuramente la comodataria e che quindi l'appartamento si è reso libero anticipatamente rispetto alla data concordata, che la parte venditrice chieda il rispetto della data di consegna, in considerazione del fatto che tu nel frattempo hai già preso possesso dell'appartamento.
A questa domanda posso solo risponderti che, essendo il contratto di comodato probabilmente nullo perché tu non avevi la disponibilità materiale dell'appartamento, la parte venditrice può chiedere il rispetto della data di consegna e nel frattempo affittare l'appartamento.
Poi se non lo fa è perché non gli interessa aprire dei contenziosi che sono solo perdite di tempo e di denaro.