Per aiutarli puoi concordare con ogni inquilino una riduzione temporanea del canone di locazione.
Stipuli un accordo scritto denominato "accordo riduzione canone" in cui scrivi che con riferimento al contratto di locazione stipulato in data….. registrato presso l'Agenzia delle Entrate di...in data...al numero…. tra il sig. ..(dati del locatore)... e il sig. ..(dati del conduttore)… relativo all'immobile……, il canone di locazione mensile inizialmente convenuto in euro….. viene di comune accordo ridotto ad euro…..mensili, con decorrenza dal mese di aprile 2020 al mese di……..(decidete voi la durata).
Questo accordo deve essere registrato presso l'Ufficio dell'Agenzia delle Entrate dove venne registrato il contratto di locazione, presentando due copie di cui una verrà restituita timbrata. Utilizzando il mod. 69 (non il mod. RLI).
Il tutto senza spese: non si pagano né imposta di registro né bolli.
Scaduto il termine stabilito nell'accordo, l'inquilino dovrà pagare nuovamente il canone di locazione originario. Oppure si potrà stipulare e registrare all'Ag. Entrate un ulteriore accordo.
Secondo me è opportuno che l'inquilino presenti una richiesta scritta al locatore, in cui chiede appunto la riduzione canone motivata da...(perdita del lavoro, cassa integrazione, ecc). Il locatore risponde, sempre per scritto, accettando la sua richiesta.
Questo sistema permette al locatore di pagare le imposte solo sugli affitti realmente incassati.
Se poi non li incassa perché malgrado la riduzione concessa l'inquilino interrompe i pagamenti, purtroppo non rimane che lo sfratto per morosità.
La convalida dello sfratto da parte del giudice permette di non assoggettare a tassazione i canoni non riscossi relativi a contratti di locazione abitativi.