Ho detto che si tratta di una questione morale, di coscienza.questo tuo criterio è assolutamente iniquo.
Indipendentemente dalla provenienza dei propri guadagni (regolari oppure no) secondo me un criterio potrebbe essere che chi ha più disponibilità contribuisca in misura maggiore di chi ne ha di meno, in un contesto di reciproca fiducia e collaborazione.
Io intendo dire che ognuno conteggi i soldi che ha, e agisca in base alla propria possibilità e coscienza. Auspicando che gli altri facciano altrettanto.I soldi in nero non si riescono a conteggiare, se sono altri ad averli.
Non esiste un criterio unico e perfetto, per i motivi che ha spiegato @Nemesis nei post n. #4, #9 e #19.