MARIA TERESA68
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Salve. Mi scuso in anticipo per la prolissita' del caso!
Nel novembre 2010 ho fatto proposta di acquisto(tramite agenzia immobiliare) a due fratelli per due diversi immobili adiacenti, versando ad ognuno di loro una caparra confirmatoria di euro 5.000. Dei due immobili, uno e' quello piu' grande, l'altro si compone di due stanze all'interno di un piano, il quale, per poter procedere al preliminare doveva essere sottoposto ad una procedura di frazionamento, attualmente in corso. Col frazionamento si sarebbero isolate queste due stanze senza accesso esterno, ma unicamente collegabili col piano inferiore da me acquistabile dal fratello.Nella proposta dell'immobilie piu' piccolo e' stata inclusa una clausola che lo assoggetta all'accettazione da parte dell'altro fratello, che puntualmente dopo 15 gg e' arrivata, e all'accettazione della documentazione da parte del notaio rogante. A tutte e due le proposte sono state apposte alcune scadenze:entro il 30/11/2010 contratto preliminare presso il mio notaio, entro il 30/4/2011 rogito e consegna dell'immobile. Il tutto si riteneva idealmente conseguente alla conclusione del contratto con il proprietario dell'immobile principale. Purtroppo la documentazione fornita dai venditori era completamente errata e manchevole(assoluta non corrispondenza di quanto al catasto con la realta', condoni non perfezionati, dichiarazione di non abitabilita' di una stanza nella parte principale, non completamento della successione, ecc). Tutto cio' ha allungato all'infinito le scadenze senza che io comunicassi alcunche' e lasciando l'intenzione mia di proseguire con l'acquisto (verbalemente e all'agenzia). A marzo la documentazione relativa alla parte principale e' apparsa in regola e quindi abbiamo proceduto ad un contratto preliminare con versamento di una ingentissima caparra confirmatoria. Solo allora, il fratello proprietario delle due stanze ha proceduto ad iniziare il frazionamento presso il comune(anche perche' fino ad allora bloccato da problemi di destinazione d'uso dell'immobile, ufficio anziche' abitativo). La data posta sul preliminare per il rogito della parte principale e' stata fissata nel 20 luglio (resta un ultimo dettaglio su di un ulteriore cambio di destinazione d'uso). Per modificate (mie) condizioni economiche e di concessione di un mutuo, ho deciso di rinunciare all'acquisto delle due stanze, almeno per il momento. So che sono state sostenute spese per circa 4.000 per il frazionamento(comunque non ancora concesso) e pensavo che comunicando al venditore la mia rinuncia all'acquisto, rinunciando alla caparra confirmatoria e visto l'avvenuto scadere (ampio) dei termini del contratto, sarei stata a posto. L'agente immobiliare, invece, dice che non e' cosi semplice e che deve capire come agire, perche' il venditore potrebbe chiedere un risarcimento danni. Premesso che lui non aveva mai incaricato l'agenzia immobiliare della vendita ma che sono stata io a chiedere di cedermi due stanze, vorrei capire come strutturare la lettera (raccomandata?) da inviargli e qual'e' il rischio economico che corro. Grazie e scusate ancora!
Nel novembre 2010 ho fatto proposta di acquisto(tramite agenzia immobiliare) a due fratelli per due diversi immobili adiacenti, versando ad ognuno di loro una caparra confirmatoria di euro 5.000. Dei due immobili, uno e' quello piu' grande, l'altro si compone di due stanze all'interno di un piano, il quale, per poter procedere al preliminare doveva essere sottoposto ad una procedura di frazionamento, attualmente in corso. Col frazionamento si sarebbero isolate queste due stanze senza accesso esterno, ma unicamente collegabili col piano inferiore da me acquistabile dal fratello.Nella proposta dell'immobilie piu' piccolo e' stata inclusa una clausola che lo assoggetta all'accettazione da parte dell'altro fratello, che puntualmente dopo 15 gg e' arrivata, e all'accettazione della documentazione da parte del notaio rogante. A tutte e due le proposte sono state apposte alcune scadenze:entro il 30/11/2010 contratto preliminare presso il mio notaio, entro il 30/4/2011 rogito e consegna dell'immobile. Il tutto si riteneva idealmente conseguente alla conclusione del contratto con il proprietario dell'immobile principale. Purtroppo la documentazione fornita dai venditori era completamente errata e manchevole(assoluta non corrispondenza di quanto al catasto con la realta', condoni non perfezionati, dichiarazione di non abitabilita' di una stanza nella parte principale, non completamento della successione, ecc). Tutto cio' ha allungato all'infinito le scadenze senza che io comunicassi alcunche' e lasciando l'intenzione mia di proseguire con l'acquisto (verbalemente e all'agenzia). A marzo la documentazione relativa alla parte principale e' apparsa in regola e quindi abbiamo proceduto ad un contratto preliminare con versamento di una ingentissima caparra confirmatoria. Solo allora, il fratello proprietario delle due stanze ha proceduto ad iniziare il frazionamento presso il comune(anche perche' fino ad allora bloccato da problemi di destinazione d'uso dell'immobile, ufficio anziche' abitativo). La data posta sul preliminare per il rogito della parte principale e' stata fissata nel 20 luglio (resta un ultimo dettaglio su di un ulteriore cambio di destinazione d'uso). Per modificate (mie) condizioni economiche e di concessione di un mutuo, ho deciso di rinunciare all'acquisto delle due stanze, almeno per il momento. So che sono state sostenute spese per circa 4.000 per il frazionamento(comunque non ancora concesso) e pensavo che comunicando al venditore la mia rinuncia all'acquisto, rinunciando alla caparra confirmatoria e visto l'avvenuto scadere (ampio) dei termini del contratto, sarei stata a posto. L'agente immobiliare, invece, dice che non e' cosi semplice e che deve capire come agire, perche' il venditore potrebbe chiedere un risarcimento danni. Premesso che lui non aveva mai incaricato l'agenzia immobiliare della vendita ma che sono stata io a chiedere di cedermi due stanze, vorrei capire come strutturare la lettera (raccomandata?) da inviargli e qual'e' il rischio economico che corro. Grazie e scusate ancora!