Zenzera

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Proprietario Casa
Premetto che non sono per niente competente in materia e quindi potrebbe sfuggirmi qualche aspetto tecnico fondamentale. Però voglio provare a ragionare con la guida dei più esperti. Ho sempre pensato che il catasto dovrebbe essere considerato come un semplice catalogo inteso unicamente a registrare le caratteristiche degli immobili a disposizione di ciascun proprietario, ma del tutto inadeguato a fornire indicazioni di carattere fiscale. Queste dovebbero essere date esclusivamente dal valore di mercato così come rilevato di anno in anno dagli esperti del settore, cioè gli agenti immobiliari. Tempo fa ho scoperto da una trasmissione d'inchiesta che in Olanda funziona esattamente in questo modo e non vedo perché la cosa non possa farsi anche in Italia. Al netto della corruzione e degli inganni trovati a legge fatta, non credo che possa esserci un sistema più equo di questo. Sarebbe impossibile, se non con truffe che potrebbero essere facilmente smascherate, pagare un'inezia per appartamenti nel cuore di Roma, né ci sarebbe bisogno di donare al comune la casa di 300 mq che nessuno vuole ereditata dai nonni nel paese sardo che si sta spopolando. In questo senso il fatto che fra i modi in cui il governo dovrebbe operare ci sia per l'appunto l'aggancio al valore di mercato fa ben sperare, anche se mi fido poco. Cosa ne pensate?
 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Ho sempre pensato che il catasto dovrebbe essere considerato come un semplice catalogo inteso unicamente a registrare le caratteristiche degli immobili a disposizione di ciascun proprietario, ma del tutto inadeguato a fornire indicazioni di carattere fiscale.
Peccato che invece il nostro catasto sia sempre storicamente nato e gestito con il solo scopo fiscale.

Ed il principio tributario non è attualmente basato sul valore patrimoniale, bensì sulla teorica redditività
Passare dal concetto di rendita a quello patrimoniale crea altre problematiche.

Se è difficile stabilire il potenziale di redditività, è altrettanto problematico attribuire il valore patrimoniale di ogni singolo immobile.
E trattandosi di Immobili, si corre il rischio di veder attribuire un valore patrimoniale alto, su immobili che nella realtà non “rendono nulla” : prova ad immaginare le conseguenze.

In teoria ogni approccio ha i suoi lati positivi: la applicazione cieca è il problema. E cambiare le carte in tavola è sempre una operazione fuori ordinario
 

Seth

Membro Attivo
Proprietario Casa
Ed il principio tributario non è attualmente basato sul valore patrimoniale, bensì sulla teorica redditività
Beh, per esempio nelle istruzioni della Dichiarazione di successione viene richiesto di indicare il valore di mercato… anche se poi è accettato anche il valore dato da rendita per coefficienti.
 

basty

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Proprietario Casa
Beh, per esempio nelle istruzioni della Dichiarazione di successione viene richiesto di indicare il valore di mercato… anche se poi è accettato anche il valore dato da rendita per coefficienti.
Non sono un esperto di teoria delle finanze e dela fiscalità: grossolanamente direi che da qualunque parte si parta, tutte le strade portano a Roma.
Ho solo ricordato, credo di non sbagliare, quale fosse l'indirizzo di base alla base della valutazione catastale nostrana, che ufficialmente è calcolata partendo da valutazioni di redditivita, sottraendo i cosi; di fatto oggi non ha più un reale aggancio con la realtà..

Poi sappiamo che tramite coefficienti moltiplicativi , in teoria si risale al valore "catastale": tra l'altro i coefficienti variano a seconda del tributo da applicare....
 

Seth

Membro Attivo
Proprietario Casa
Non sono un esperto di teoria delle finanze e dela fiscalità: grossolanamente direi che da qualunque parte si parta, tutte le strade portano a Roma.
Ho solo ricordato, credo di non sbagliare, quale fosse l'indirizzo di base alla base della valutazione catastale nostrana, che ufficialmente è calcolata partendo da valutazioni di redditivita, sottraendo i cosi; di fatto oggi non ha più un reale aggancio con la realtà..

Poi sappiamo che tramite coefficienti moltiplicativi , in teoria si risale al valore "catastale": tra l'altro i coefficienti variano a seconda del tributo da applicare....
Non sono esperto neanch’io, ma mi pare che anche nelle compravendite immobiliari la strada maestra indicata dal fisco sarebbe quella di dichiarare e pagare le imposte sull’effettivo corrispettivo, salvo in certi casi consentire di dichiarare il prezzo valore su base catastale per non essere soggetti ad accertamenti.
 

uva

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Proprietario Casa
La prossima putata è già in programma per martedì.
In Commissione Finanze alla Camera andrà in votazione un altro emendamento che punta a sopprimere la riforma.
Nella votazione di ieri il nuovo emendamento che proponeva di sopprimere il comma 2 dell'art. 6 (quello determinante per la riforma del Catasto) non è passato per un solo voto.

Per ora rimane l'intenzione di procedere con la riforma.

 

basty

Membro Storico
Proprietario Casa
Per ora rimane l'intenzione di procedere con la riforma.
Al solito il dibattito rimane solo sul piano ideologico.
Che la riforma del catasto non miri ad una revisione dell'imponibile, mi sembra una bugia non verosimile.
Ma che il catasto attualmente presenti delle macroscopiche distorsioni, è sotto gli occhi di tutti.
Lasciare le cose come stanno, in fondo non corregge gli attuali errori, a cui il singolo non potrà mai sottrarsi, e anche questo non è giusto.

Quanto a certe affermazioni propagandistiche del settore che ha votato l'emendamento, siamo alle solite: è stato il governo di destra ad approvare l'incremento del coefficiente rivalutativo delle rendite (passato a 120); e questo ha incrementato tutte le imposte legate al valore catastale di circa il 10%: si è tolta l'IMU prima casa, e subdolamente si è prelevato a un'altra parte.
 

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