Ho una seconda casa, ubicata nello stesso stabile in cui abito, locata con canone concordato e cedolare secca .
Dopo circa un anno, l'inquilino prima sospende il pagamento del canone per difficoltà economiche, in seguito, per un problema di umidità in una camera, chiede la riduzione del canone in attesa di trovare un'altra abitazione e continua a non pagare. Tra l'altro ho restituito anche i 3 mesi di cauzione per consentirgli di pagare alcune mensilità arretrate. L'inquilino ha anche comunicato che è in attesa del secondo figlio e vorrebbe lasciare l'appartamento prima del lieto evento ma, non dà assicurazioni sui tempi del rilascio, sostenendo che al momento non ci sono appartamenti in circolazione che soddisfano le sue richieste.
Io sono favorevole alla riduzione del canone a patto che mi liberi quanto prima l'appartamento, per cui, il tutto dovrebbe avvenire con le seguenti tempistiche:
- Comunicazione del conduttore di risoluzione anticipata del contratto;
- Scrittura tra le parti comprendente:
1) Riconsegna al locatore della camera che presenta problemi di condensa (il precedente inquilino mi aveva segnalato qualcosa ma risolveva il problema con l'areazione della camera e, in qualche punto dove si notava un po di umidità di risalita, provvedeva ad effettuare dei ritocchi di pittura nei periodi primaverili);
2) Pagamento delle mensilità arretrate;
Potrebbe essere fattibile una soluzione del genere (nella speranza che il conduttore sia d'accordo)?
Andrebbe rifatto il contratto per l'adeguamento del canone concordato? (in presenza di canone ridotto, sarei disposto anche a pagare le tasse in base al contratto iniziale).
La riconsegna della camera con problemi di umidità mi consentirebbe di capire se il problema possa essere eliminato del tutto e decidere se fittare l'appartamento a nuovi inquilini e con accordi diversi, in modo da evitare il ripetersi degli inconvenienti succitati (l'unità immobiliare si presenta bene, è stata ristrutturata da pochi anni, dispone di posto auto, impianto termico solare, ampia metratura, etc. etc.).
Dopo circa un anno, l'inquilino prima sospende il pagamento del canone per difficoltà economiche, in seguito, per un problema di umidità in una camera, chiede la riduzione del canone in attesa di trovare un'altra abitazione e continua a non pagare. Tra l'altro ho restituito anche i 3 mesi di cauzione per consentirgli di pagare alcune mensilità arretrate. L'inquilino ha anche comunicato che è in attesa del secondo figlio e vorrebbe lasciare l'appartamento prima del lieto evento ma, non dà assicurazioni sui tempi del rilascio, sostenendo che al momento non ci sono appartamenti in circolazione che soddisfano le sue richieste.
Io sono favorevole alla riduzione del canone a patto che mi liberi quanto prima l'appartamento, per cui, il tutto dovrebbe avvenire con le seguenti tempistiche:
- Comunicazione del conduttore di risoluzione anticipata del contratto;
- Scrittura tra le parti comprendente:
1) Riconsegna al locatore della camera che presenta problemi di condensa (il precedente inquilino mi aveva segnalato qualcosa ma risolveva il problema con l'areazione della camera e, in qualche punto dove si notava un po di umidità di risalita, provvedeva ad effettuare dei ritocchi di pittura nei periodi primaverili);
2) Pagamento delle mensilità arretrate;
Potrebbe essere fattibile una soluzione del genere (nella speranza che il conduttore sia d'accordo)?
Andrebbe rifatto il contratto per l'adeguamento del canone concordato? (in presenza di canone ridotto, sarei disposto anche a pagare le tasse in base al contratto iniziale).
La riconsegna della camera con problemi di umidità mi consentirebbe di capire se il problema possa essere eliminato del tutto e decidere se fittare l'appartamento a nuovi inquilini e con accordi diversi, in modo da evitare il ripetersi degli inconvenienti succitati (l'unità immobiliare si presenta bene, è stata ristrutturata da pochi anni, dispone di posto auto, impianto termico solare, ampia metratura, etc. etc.).