Franci63

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In teoria può presentarsi allo sportello/filiale più vicino...
Si, questa sarebbe la logica.
L’impiegata la pensa diversamente, ma vedremo di insistere ed evitare l’ennesima complicazione di una cosa semplice…
Cosa ne pensi del termine di 90 giorni, che, a suo dire, parte dal momento dell’identificazione e non dal recepimento della richiesta ?
 

Dimaraz

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Cosa ne pensi del termine di 90 giorni, che, a suo dire, parte dal momento dell’identificazione e non dal recepimento della richiesta ?

Che il termine decorre dal momento della richiesta che può essere fatta anche tramite Raccomandata/Pec.

Certe impiegate/i hanno evidenti problemi di comprendonio e/o eccesso di protagonismo.
Non mi è chiaro se certi subiscano il lavaggio del cervello o sia una questione congenita.
L'ultima con cui mi sono "scontrato" pretendeva le portassi copia del prelevamento dal conto postale che giustificasse la provenienza di 500 (diconsi cinquecento ...non 500mila, ne 50mila e nemmeno 5mila) Euro che volevo versare sul c/c di mia madre (e di cui ho possibilità di "firma")...e pretendeva di spiegarmi le norme in materia...a me!!!

Prima di avviare iter con denunce a Banca d'Italia suggerisci a tua nipote di parlare col Direttore della filiale più vicina.
Se puoi accompagnala presentandori col tuo "titolo" ...e se pure questo è un cerebroleso fagli presente che oltre al ricorso ad organi superiori presenterete il conto per eventuali danni.
 
Ultima modifica:

basty

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In teoria può presentarsi allo sportello/filiale più vicino...ci mancherebbe che uno debba farsi centinaia di chilometri per farsi identificare.
Tutte le agenzie sono collegate al server centrale e possono produrre copia documenti e fare operazioni sul c/c detenuto in altra agenzia (ovviamente della stessa Banca).
Ni: ad esempio una agenzia UniCredit non può accedere ai conti di UniCredit Private. A volte ho poi l’impressione che certi comportamenti siano “pilotati” da direttori di Agenzia che mettono i bastoni fra le ruote per ritardare il prelievo o non scontentare l’altro cointestatario.
Credo ad es. che se la nipote fosse cliente della medesima banca potrebbe farsi supportare dalla propria agenzia, più facilmente che se fosse estranea.
In ogni caso bisognerebbe conoscere cosa prevedono le leggi bancarie e le norme interne: l’identificazione del richiedente, in molte situazioni delicate, non viene fatta con il semplice invio della fotocopia della C.I. (Vedi consegna firma digitale o simili)
 

queenalexa

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La legge bancaria (TUB) è una legge quadro nella quale si prevede cautela e correttezza. In caso delle firme ad esempio non si pretende che lo sportellista diventi perito calligrafo ma che agisca con la normale cautela.
Per l'antiriclaggio si prevede adeguata verifica nei limiti della "decenza" senza che la sportellista diventi la primadonna della filiale. Inoltre se proprio non era convinta della provenienza del denaro aveva il solo dovere di fare una segnalazione all'UIF senza atteggiarsi a poliziotta del contante perché questo è il compito dell'UIF.
Detto questo, i regolamenti interni sono norme di comportamento cui gli impiegati devono attenersi. Non è una normativa emessa da un ente quale il Parlamento o la Banca d'Italia alla quale tutti devono attenersi.
E' un regolamento per i dipendenti e basta.
Non è raro il caso di regolamenti interni molto restrittivi che i clienti hanno contestato con successo in quanto non allineati con la normativa pubblica (cioè quella emessa da Enti regolatori).
Essendoci qui una vessazione, motivata forse da "politica locale" del locale responsabile di sportello, una letterina al Direttore Generale della banca (cortesissima per carità) e inviata pure alla Banca d'Italia, la farei proprio. Proponendo appunto la ragionevole identificazione presso la propria locale filiale della stessa banca. Cosa vuole rispondere il Direttore Generale? Che i suoi impiegati non si fidano neppure tra loro?
 

beiba19

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Vorrei un chiarimento riguardo alle polizze ...Nel post 4
il problema riguarda gli estratti conto degli ultimi dieci anni, necessari per ricostruire i passaggi di denaro ( donazioni senza atto pubblico, e acquisto di polizze , che configurano donazioni indirette per i premi pagati),
viene indicato che le polizze vita sono considerate come donazioni indirette per i premi pagati ,per cui fanno parte dell'eredità ?nel senso che costituiscono parte della quota ereditaria ?
 

Nemesis

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i premi pagati ,per cui fanno parte dell'eredità ?nel senso che costituiscono parte della quota ereditaria ?
No.
Le somme corrisposte dall'assicurazione ai beneficiari non cadono in successione, pertanto non sono soggette all'imposta sulle successioni e non si computano per formare la quota per gli eredi e per calcolare se vi sia lesione di legittima. Gli eredi del contraente non possono rivalersi su queste somme per soddisfare i loro diritti: il beneficiario può essere tenuto solo a restituire ai legittimari, che risultassero lesi, l'ammontare dei premi pagati dal loro dante causa.
 

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