Egregi Signori,
Sono proprietario da circa quattro mesi di una quota di un immobile ad uso commerciale (già locato) insieme a tre miei fratelli ereditato in seguito al decesso di mio padre.
La mia quota, di comune accordo e col consenso di tutti gli altri coeredi, la sto per vendere ad uno solo di essi.
Nessuna difficoltà da parte di nessuno di noi coeredi.
Il fratello coerede acquirente è andato dal notaio di sua fiducia, e quest'ultimo lo ha informato che io in qualità di venditore della quota dell'immobile, devo recarmi presso il suo studio notarile, prima di firmare il rogito definitivo, per firmare " l'atto di accettazione della vendita", che mi costerà Euro 400.
Sono proprietario da circa quattro mesi di una quota di un immobile ad uso commerciale (già locato) insieme a tre miei fratelli ereditato in seguito al decesso di mio padre.
La mia quota, di comune accordo e col consenso di tutti gli altri coeredi, la sto per vendere ad uno solo di essi.
Nessuna difficoltà da parte di nessuno di noi coeredi.
Il fratello coerede acquirente è andato dal notaio di sua fiducia, e quest'ultimo lo ha informato che io in qualità di venditore della quota dell'immobile, devo recarmi presso il suo studio notarile, prima di firmare il rogito definitivo, per firmare " l'atto di accettazione della vendita", che mi costerà Euro 400.
- Cos'è l'atto di accettazione della vendita ?
- E' proprio necessario, visto che non vogliamo fare nessun contratto preliminare, ma andare direttamente al rogito definitivo di comune accordo ?
- Le spese per la vendita di una quota di un immobile non sono tutte a carico di chi compra e il venditore è indenne da qualsiasi spesa ?
- Cosa e chi tutela "l'atto di accettazione della vendita, è proprio indispensabile ?